Martinsicuro, “il ponte lo vogliamo subito”: mobilitazione per l’opera “cancellata”

Martinsicuro. “Marsilio: il ponte lo vogliamo subito”. E’ lo striscione che i manifestanti collocano nella zona portuale di Martinsicuro per sintetizzare tutto il malessere il malcontento della vicenda legata ai fondi revocati per la realizzazione del ponte ciclabile sul fiume Tronto.

 

Questa mattina, nella rotonda alla foce del Tronto, punto ideale di collegamento tra le due sponde del corso fluviale, si sono ritrovati in tanti: i gruppi consiliari di minoranza al Comune di Martinsicuro (Europa Verde, Pd, Martinsicuro e Villa Rosa bene comune), le associazioni Mountain Wilderness Abruzzo, Anffas Martinsicuro, Fiab San Benedetto, Fridays For Future Teramo e Lipu Teramo. Con l’adesione di diversi cittadini, anche in arrivo dalla vicina San Benedetto del Tronto e anche l’ex sindaco Giovanni Gaspari. Ma anche il consigliere regionale Dino Pepe e i vertici provinciali del Pd di Teramo e Ascoli. E’ stato un momento di confronto e di analisi per una vicenda che, sul piano politico, sta creando polemiche e discussioni. Lo scorso 27 settembre, infatti, il progetto di collegamento ciclabile tra Abruzzo e Marche, con tanto di protocollo d’intesa e fondi certi (2,2 milioni, metà tra le due Regioni) è stato definanziato. Per il non poter rispettare i tempi di avvio dell’opera, previsti entro il 31 dicembre.
Anche se sono arrivate rassicurazioni che l’opera sarà nuovamente finanziata, in tanti hanno aderito al sit-in mattutino.

Il comportamento più fastidioso e che fa pensare“, ha sottolineato Giuseppe Capriotti, capogruppo Pd in consiglio comunale,, “è che l’amministrazione Vagnoni non ci ha mai detto niente della cancellazione del finanziamento nonostante questo sia stato deciso a metà settembre. Neanche nell’ultima riunione della commissione i rappresentanti dell’amministrazione Alduino Tommolini e Marco Massetti, hanno fatto cenno di questa questione. Solo grazie ai rappresentanti del Pd in regione siamo venuti a conoscenza di questa assurda decisione. Poi, non si venga a chiedere da parte dell’amministrazione di collaborazione”.
Critiche all’esecutivo regionale per una vicenda che rinvia ad una data da destianrsi un’opera in cantiere da tempo, ritenuta strategia per una serie di implicazioni: turistiche ma non solo.

È la prima volta che una giunta regionale toglie anziché aggiungere”, ha incalzato il consigliere regionale Dino Pepe, “. Le situazioni della spiaggia di Alba Adriatica, della statale 259 e adesso del ponte dimostra che per il governo Marsilio la Val Vibrata conta molto poco”. Il tema in ogni caso sarà al centro del prossimo consiglio comunale, in programma martedì 18 ottobre, con i gruppi di minoranza che presenteranno una specifica interrogazione.

Mentre nel frattempo si sta facendo strada la volontà di dare vita ad un comitato interregionale per la tutela del territorio e per sostenere la realizzazione del ponte in tempi brevi.

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