Le vongole “traslocano” prima di aspirare la sabbia per il ripascimento: l’iniziativa

Martinsicuro. Prima del prelievo di sabbia dai fondali, entro le tre miglia nautiche, per garantire il ripascimento ad alcune coste abruzzesi, saranno “spostate” le vongole presenti negli stessi tratti di costa e ricollocate nelle cosiddette aree marine di restocking.

 

È un’operazione unica nel suo genere, almeno a questa latitudini, quella che si appresta ad effettuare il Cogevo, il consorzio di gestione della pesca alle vongole, su precisa autorizzazione del Ministero delle politiche agricole.

La compatibilità tra forme di intervento diverso nei fondali (da un lato il prelievo di sabbia per il ripascimento, dall’altra la tutela del prodotto ittico) ha favorito un’iniziativa, unica nel suo genere almeno nel mare abruzzese, che sarà perfezionata la prossima settimana.

E questo dopo un lavoro di raccordo tra l’assessore regionale Dino Pepe e Giovanni Di Mattia, presidente del Cogevo. Il novellame sarà prelevato, all’interno delle tre miglia nautiche, e ricollocato in specifiche aree destinate al ripopolamento.

Lunedì prossimo, a Pescara, ci sarà un vertice poi le operazioni di prelievo e spostamento delle vongole saranno perfezionate entro la prossima settimana. Si partirà da Silvi poi si proseguirà tra Martinsicuro, Roseto, Pineto, Francavilla e Casalbordino con un paio di imbarcazioni del Cogevo. Con la stessa tecnica usata per pescara, le poche imbarcazioni deputate alle operazioni, preleveranno il novellame e lo ricollocheranno in altre zone.

 

” Da parte della categoria c’è stata ampia disponibilità a seguire questo percorso”, sottolinea Giovanni Di Mattia, presidente del Cogevo, ” in raccordo con la Regione e nell’interesse di tutti i portatori di interesse che ruotano attorno al mare.

Di certo si tratta di una progettualità temporanea e sarebbe opportuno che non diventasse la normalità, anche perché per garantire il ripascimento andrebbero trovate soluzioni alternative. Qualora poi si dovesse proseguire, le stesse aree ora oggetto di prelievo, adeguatamente monitorate, potrebbero anche essere valutate in ottica futura come zone di ripopolamento del novellame”.

 

 

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