La Guardia di Finanza a Roseto ha finalmente la nuova sede nell’ex “casa Campanella” confiscata nel 1996 NOSTRI SERVIZI


Inaugurata a Roseto la nuova caserma della Guardia di Finanza. E’ intitolata al tenente colonnello delle fiamme gialle Umberto Adamoli, medaglia d’argento al valor militare.

Scoperta, alla presenza di una sua pronipote, la targa che ricorda le gesta di Adamoli. Alla cerimonia presenti le più alte cariche della Guardia di Finanza, il generale Andrea De Gennaro comandante del Corpo d’Armata per il centro Italia, il generale Gianluigi D’Alfonso comandante di Divisione Regione Abruzzo, il colonnello Gianfranco Lucignano, comandante provinciale. Presenti il Prefetto di Teramo Massimo Zanni, i comandanti delle forze dell’ordine che operano sul territorio.

La nuova sede delle Fiamme Gialle è stata realizzata nell’edificio che ad inizio anni Novanta venne confiscato alla famiglia Campanella, dedita ad attività illecite.

Alla cerimonia presenti gli attuali amministratori comunali, quelli della precedente Giunta guidata dall’allora sindaco Sabatino Di Girolamo. Presente anche il senatore Luciano D’Alfonso. Il sindaco Mario Nugnes sottolinea come la nuova caserma abbia un significato importante per la sicurezza.

Il generale Andrea De Gennaro, comandante Corpo D’Armata per il centro Italia della Guardia di Finanza, ha ricordato nel suo intervento durante la cerimonia di inaugurazione, come l’edificio a suo tempo venne sequestrato alla famiglia Campanella, radici rom e dedita ad attività illecite. Era il 1996.

L’usura tra queste e i cui proventi vennero utilizzati per la costruzione della palazzina in via Fonte dell’Olmo nella zona sud della città. Il sequestro e poi la confisca sono state azioni importanti da parte dello Stato per il ripristino della legalità. L’ex vice sindaco della Giunta Di Girolamo, Simone Tacchetti, ha posto l’accento sugli sforzi compiuti in questi anni per realizzare la nuova caserma, costata circa 800mila euro.

Il colonnello e comandante della Guardia di Finanza a Teramo, Gianfranco Lucignano, nel suo intervento durante la cerimonia ha voluto citare una frase del giudice Giovanni Falcone, a 30 anni dalla strage di Capaci.

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