Giulianova, nuovo molo del porto: servono 2milioni e mezzo per completare l’opera

Lavori eseguiti male, non nel rispetto del progetto originario elaborato dal professor Paolo De Gerolamo che teneva conto di uno studio batimetrico, ovvero delle correnti, molto particolareggiato e che prevedeva inevitabilmente l’inizio dei lavori ma soprattutto il completamento del nuovo molo.

Per evitare che Giulianova si ritrovi con un’opera incompiuta e peraltro non funzionale bisognerà ora intervenire in maniera radicale per porre riparo ad errori soprattutto strutturali. La scoperta è stata fatta recentemente dopo che l’Ente Porto aveva chiesto che venissero eseguiti degli accertamenti sul nuovo braccio che aveva manifestato, in occasione delle mareggiate dei mesi passati, segni di cedimento in alcuni punti.

Sono state eseguite nuove verifiche batimetriche e durante le ispezioni si è scoperto che le correnti da nord hanno scavato un fosso a ridosso della diga profondo circa 6 metri che corre lungo tutta la parete esterna. Le correnti che si sono formate hanno letteralmente “scavato” mettendo a rischio la stabilità della barriera.

Questo, secondo gli esperti, che hanno già consegnato una relazione al presidente dell’Ente Porto Marco Verticelli, sarebbe accaduto per due ragioni: la prima, molto più seria, perché la base sul fondale del nuovo molo è più stretta rispetto agli studi originari del professor De Gerolamo.

Doveva essere larga 25 metri e doveva prevedere un basamento iniziale di massi naturali più piccoli su cui poggiare massi quadrati artificiali in cemento come sostegno principale per massi ciclopici sino ad emergere fuori dalla superficie dell’acqua creando una sorta di piramide tronca. Il basamento sarebbe stato ridotto di circa 10 metri.

Manca inoltre, per il completamento del braccio, un tratto di 85 metri. Secondo gli esperti mancando la convergenza verso l’imboccatura si sarebbero create forti correnti che incanalandosi a ridosso della barriera hanno scavato una fossa profonda 6 metri. Bisogna ora correre ai ripari. Per ricolmare la fossa e allargare la piattaforma serviranno circa 500mila euro.

Mentre per completare gli 85 metri di molo, serviranno circa 2milioni e 400mila euro. Secondo il presidente Verticelli, il problema potrà essere risolto, ma ci vorrà del tempo. Soprattutto perché ora la cosa che conta è trovare la copertura finanziaria per porre rimedio agli errori finora commessi.

 

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