Giornata contro la violenza sulle donne, le iniziative della Cgil Teramo e della Commissione Pari Opportunità

In occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza  contro le donne, domani alle ore 17, sulla propria pagina facebook, la Cgil di Teramo organizza un incontro virtuale per riflettere sulla violenza e le politiche di genere, discriminazioni e pari opportunità. Temi trasversali che hanno a che fare non solo con il mondo del lavoro ma con tutta la società: la matrice patriarcale e maschilista è, infatti, ancora pregnante nella natura delle nostre relazioni. Tante donne continuano a subire umiliazioni e violenze, spesso in una drammatica solitudine. È ora di dire basta, attivamente. Le donne che avanzano nel loro percorso di liberazione, liberano tutti, nessuno escluso. 

Prenderanno parte all’incontro: Tania Bonnici Castelli, Presidente della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Teramo; Natascia Innamorati, Segretaria della Cgil di Teramo; Carmela De Ceglia, responsabile del Coordinamento donne dello SPI Teramo e Rita Innocenzi, Segretaria regionale Cgil Abruzzo Molise.

L’incontro sarà moderato da Mauro Pettinaro, Segretario Filcams Cgil di Teramo.

L’iniziativa della Camera del Lavoro di Teramo si inserisce nella campagna di comunicazione nazionale promossa della Cgil in tema di diritti e libertà delle donne.

Per l’occasione la Cgil di Teramo ha affisso sulla facciata principale della sede di viale Crispi 173 uno striscione sul tema, che resterà esposto per tutta la settimana. 

Nel frattempo, anche la Consulta per la parità e le pari opportunità del Comune di Teramo intende dare il proprio contributo al rilancio del dibattito sulle discriminazioni, “promuovendo iniziative e spazi di riflessione volti a creare nuova conoscenza, informazione consapevole e soluzioni innovative per le politiche pubbliche territoriali, che siano in grado di attuare un ripensamento dei modelli di comunicazione e gestione dei fenomeni di discriminazione e costruire risposte per questa nuova socialità a cui il presente, nostro malgrado, ci chiama”, fa sapere Graziella Cordone.

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