Calanchi, polemica sull’edificio da abbattere nella Riserva: Prima Atri accetta l’invito del WWF

Prendiamo atto delle dichiarazioni negative del WWF relativamente alla conservazione dell’abuso edilizio realizzato all’interno della Riserva dei Calanchi di Atri, ma continuiamo a voler stigmatizzare e sottolineare l’atteggiamento ambiguo e superficiale dell’associazione”. Così, in una nota di replica, i consiglieri comunali di Prima Atri, Alfonso Prosperi e Ugo Giuliani.

“Nonostante le ripetute sollecitazioni sia verbali, sia per messaggio e sia per email PEC (quindi atti scritti a far piena prova), non ha mai risposto alle nostre richieste circa la posizione che il WWF intendeva assumere in merito alla scabrosa vicenda. Non a caso, negli atti amministrativi del Comune di Atri, si parla proprio di acquisizione finalizzata sia all’uso scolastico e sia all’uso quale bene a servizio della Riserva e del WWF.

Inoltre, negli atti amministrativi della Conferenza dei Servizi, vi sono le prese di posizione del nostro gruppo e quelle di Italia Nostra, ma non vi è traccia alcuna di lettere o verbali di riunioni o quant’altro lasci intendere il minimo interessamento del WWF. Quindi o l’estensore amministrativo, nella persona dell’Architetto Gino Marcone, ha omesso di riportarlo o il WWF dovrebbe ricordarsi di “ufficializzare” al Comune e a tutti gli Enti preposti la propria posizione di diniego alla conservazione del bene. Nelle varie riunioni fatte in Commissione Calanchi, inoltre, lo stesso Direttore della Riserva, non ha mai espresso opinione (come risulta dai verbali pubblicati), come non ha mai risposo alle nostre richieste di chiarimenti inviate anche via email.

Si rimarca, inoltre, che l’imbarazzo per la vicenda non è di Prima Atri, ma è di una Città intera che vede un immobile totalmente abusivo costruito in Riserva, essere oggetto di un tentativo illegittimo di sanatoria con atti amministrativi del Comune dove si parla di uso in favore proprio del WWF. Si aggiunge in merito, che la stessa associazione non ha mai né risposto alle nostre lettere, né ha mai “fiatato” nelle varie riunioni, né esiste atto scritto depositato in Comune con il quale si esprime un’opinione di dissenso in merito”.

E continuano: “C’è una bella differenza tra opportunità alla conservazione e illegittimità degli atti; qui si parla di illegittimità assoluta e come tale, le azioni contrarie da porre in essere rivestono carattere amministrativo (come fatto da noi e da Italia Nostra) e non limitarsi a atti informali come riunioni ufficiose di cui nessuno ha traccia.

Ad ogni buon conto, prendiamo atto della “ufficializzata” contrarietà del WWF e la invitiamo, pertanto, a formalizzarla per scritto anche al Comune di Atri e a tutti gli Enti indicati nella Conferenza dei Servizi convocata per il 28 febbraio. Siamo pronti e disponibili a un confronto sano e costruttivo, ma con atti, verbali e documenti ufficiali alla mano e non con mere parole e comunicati; anzi, invitiamo il WWF a unirsi con noi in questa battaglia a tutela dell’ambiente, del paesaggio e della Riserva dei Calanchi.

A questo punto però la domanda sorge spontanea: se in atti è scritto che il bene sarà a servizio del WWF, e quest’ultima da come leggiamo invece non è interessata, chi è allora che vuole conservare questo bene? Chi ha interesse a non abbatterlo? Qualcosa di strano bolle in pentola nel magico Comune di Atri!”

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