Atri, ospedale San Liberatore: la proposta del Pd per riorganizzarlo dopo il Covid

Atri. Il circolo del Partito Democratico di Atri intende, con una proposta politica di riorganizzazione, “dare un contributo propositivo, volto a non disperdere l’esperienza acquisita da tutti da tutti gli operatori, in questi mesi di grande formazione maturata sul campo, all’interno del P.O. “San Liberatore” di Atri”.

 

La proposta poggia su 4 pilastri principali:

1) Trasformazione del Presidio Ospedaliero “San Liberatore” di Atri da ospedale di Base a P.O. di primo livello (come da più parti annunciato e promesso). Questo comporta la presenza di speciali Unità Operative Complesse quali Medicina interna, Chirurgia Generale, Anestesia e Rianimazione, Ortopedia e Traumatologia, Ostetricia e Ginecologia (Punto nascita), Pediatria, Cardiologia con U.T.I.C., Neurologia, Psichiatria, Oculistica, Otorinolaringoiatria, Urologia. Tutte prevedono un Servizio Medico di guardia attiva o di reperibilità oppure in rete per le patologie che la prevedono. Devono essere presenti o disponibili in rete H24 i Servizi di Radiologia con Tac ed Ecografia, Laboratorio, Servizio innumotrasfusionale. Per le patologie complesse (traumi, patologie cardiovascolari, stroke) devono essere previste forme di consultazione, di trasferimento delle immagini e protocolli concordati di trasferimento dei pazienti presso i centri di 2° livello. Devono essere dotati, inoltre, di letti di “Osservazione Breve Intensiva” e di letti per la Terapia Sub-intensiva ( anche a carattere multidisciplinare).

2) Inserimento del P.O. “San Liberatore” quale struttura facente parte integrale della rete di ospedali compresi nel Piano Pandemico Nazionale e Regionale, dopo l’esperienza maturata con la trasformazione, praticamente immediata, in Hospital- Covid;

3) Redazione di un progetto preliminare e definitivo, da parte della Asl di Teramo, di ampliamento, adeguamento e ristrutturazione del P.O. di Atri finalizzato alla realizzazione del punto 2. All’interno del presidio ospedaliero dovrebbero esserci spazi di interesse strategico per fronteggiare eventuali pandemie. Gli spazi interessati da ampliamento, adeguamento e miglioramento sono il primo e il secondo piano dell’Ala Nord del vecchio edificio, più i locali dell’ex reparto malattie Infettive e la ex Medicina Nucleare, sempre nell’ala Nord. In via prioritaria tutto il complesso deve essere interessato da lavori di miglioramento sismico. All’interno degli spazi indicati dovrebbero essere realizzati posti letto di Terapia intensiva, sub intensiva e degenza ordinaria (tipo Ospedale Cotugno di Napoli). Negli ex locali della Medicina Nucleare, contigui con l’attuale Sevizio di Radiologia, vanno allocati una nuova TAC e una RMN, comunicanti tramite ascensore con il piano superiore, al servizio della struttura anti-pandemica. In condizioni normali, possono essere utilizzati per ampliare il servizio ai cittadini, contribuendo alla riduzione delle lista di attesa.

4) Presentazione del progetto redatto al Ministero della Salute e dell’Assessorato alla Sanità della Regione Abruzzo finalizzato all’ottenimento delle risorse economiche per la realizzazione delle opere progettuali attraverso i fondi MES previsti dall’Unione Europea, ovvero altre forme di finanziamento Nazionale o regionale.

“Ci sembra superfluo ricordare che tutto questo servizio anti-pandemico deve essere isolato dal resto dell’ospedale con accessi autonomi. Ma questo sarà un compito che dovranno dare le game alle idee che il Partito Democratico mette a disposizione di un’area vasta e di una moltitudine di cittadini che ha sempre risposto e continua a riporre fiducia nel Presidio Ospedaliero “San Liberatore” di Atri. Il Partito Democratico mette il presente documento a disposizione di tutte le forze politiche, organizzazioni sindacali e associazioni interessate ad apportare idee costruttive alla realizzazione del nostro progetto”

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