Alba Adriatica, una raccolta di firme per fermare la degenerazione della movida: no a questo modello turistico

Alba Adriatica. “Quello che accade ad Alba Adriatica è inaccettabile. E la nostra volontà è quella di richiamare il sindaco e tutte le istituzioni deputate al controllo a voler intervenire in maniera urgente.

 

Sul campo vanno messe tutte le iniziative tese al ripristino della sicurezza, al rispetto delle norme sanitarie, del decoro e delle più elementari regole di convivenza civile”.

E’ una sorta di rivolta silenziosa, ma che si sostanzia in una raccolta firme avviata in questioni giorni da parte di turisti, residenti, albergatori, titolari di stabilimenti balneari che chiedono di fermare una deriva pericolosa. E per la prima volta, nella storia recente, ad Alba Adriatica c’è chi si schiera contro un modello turistico definito “distruttivo, favorito dall’assenza di controlli”.

 

La lettera. Spiace constatare che Alba Adriatica sia piombata in un assoluto degrado del turismo.  “Abitare al centro del lungomare”, si legge nella nota che accompagna la petizione, “anziché continuare ad essere un privilegio per turisti, vacanzieri e proprietari degli immobili, è divenuto un incubo che si rinnova ogni sera nella più assoluta carenza di programmi di monitoraggio e di contenimento destinati agli Enti preposti al controllo amministrativo e dell’ordine pubblico.

 

Una malsana formula di movida violenta e molesta da troppo tempo trova ausilio ed ospitalità ad Alba Adriatica, riuscendo a muoversi spesso anche al di là delle norme amministrative che regolano la tracciabilità delle presenze, le regole del decoro e della convivenza civile.

La misura è ormai colma ed i proprietari degli immobili affacciati sul lungomare Marconi intendono protestare pubblicamente e condividere azioni di tutela assieme a tutti i turisti, ai cittadini residenti, agli ospiti che subiscono la medesima situazione e che sono ormai condotti ad uno stato di esasperazione non più sostenibile”.

 

Quello che non va. “Si assiste quotidianamente al disdicevole spettacolo di orde di minorenni ubriachi che si riversano su un lungomare attrezzato a soddisfare la voglia di eccesso e di sballo fuori controllo”, si legge ancora.

“Si superano abbondantemente gli impatti sonori consentiti alle attività musicali, si agirano le regole sul distanziamento ed i protocolli sanitari ai quali le attività di somministrazione e di intrattenimento sono obbligate, si sforano continuamente gli orari consentiti per le attività musicali notturne,  si ignora da più parti l’orario di sospensione delle attività di somministrazioni che resta fissato alle due del mattino, si continua fino all’alba ad esercitare la vendita di alcolici da asporto abusivamente”.

 

Gli effetti. Gli estensori della nota descrivono vari scenari. “I risultati sono le continue risse, le bottigliate, gli schiamazzi, le scorribande  subite persino all’interno delle proprietà private con la reiterazioni di atti vandalici notturni, di assembramenti legati allo spaccio ed al consumo collettivo  della droga, con le parti comuni invase dalle deiezioni e dal vomito dei troppi ubriachi che evidentemente non riescono a trovare neppure i servizi igienici previsti dalle norme igienico sanitarie nazionali.

Ormai si è costretti all’insonnia e alle ronde nel vano tentativo di  preservare gli spazi comuni condominiali invasi da novelli barbari nella più totale impunità.

Una vera e propria umiliazione, uno scempio turistico per quanti hanno scelto Alba Adriatica come luogo di riposo e di vacanza.

Una condizione che appare ancor più inaccettabile soprattutto a fronte dell’inerzia  e dell’incapacità di ripristinare normali condizioni di convivenza da parte di chi, deputato al controllo, dovrebbe intervenire mostrandosi ben consapevole dello scempio che aumenta di anno in anno”.

La raccolta firme, fanno sapere i promotori, proseguirà nei prossimi giorni con l’intento di richiamare l’attenzione di un problema che non più essere ignorato.

 

 

 

 

 

 

 

Impostazioni privacy