Alba Adriatica, il cambio di destinazione d’uso per il locale della movida. Il caso

Alba Adriatica. La vicenda qualche paradosso lo presenta, è innegabile. Così come delle riflessioni di natura politica. Il caso è quello del Gattopardo, la storica discoteca di Alba Adriatica (che ora per le note restrizioni Covid propone un diverso tipo di intrattenimento musicale) al centro di una vicenda che piuttosto intricata, almeno sul piano amministrativo.

 

Ad accendere i riflettori sulla cosa è il gruppo consiliare di minoranza al Comune di Alba Adriatica Città Viva (Giuliano De Berardinis, Gianfranco Marconi e Ambra Foracappa), che parla di un locale che avrebbe perso i requisiti per svolgere l’attività di pubblico spettacolo e somministrazione di alimenti. E pone anche dei quesiti alla maggioranza. La riflessione prende forma dal fatto che la proprietà dell’antica Villa Chiarugi (dove è ospitato il locale) nei giorni scorsi ha presentato n Comune una pratica edilizia per il cambio di destinazione d’uso del locale: da commerciale a magazzino e a civile abitazione e di conseguenza con uno scenario che potrebbe essere mutato in maniera repentina. Va ricordato che il locale è stato affittato ai gestori, ma ci sarebbe anche una procedura di sfratto.

 

Il caso. “La pratica edilizia inoltrata sarebbe immediatamente esecutiva”, la posizione di Città Viva, “pertanto se così fosse non ci sarebbero dubbi sul fatto che il locale in questione non sia più idoneo per svolgere quel tipo di attività. Questo già dal 28 luglio 2021. Sembrerebbe anche che l’amministrazione comunale sia stata informata ufficialmente di tutto ciò ma a tutt’oggi la stessa, a distanza di alcuni giorni dalla mutazione di destinazione d’uso immediatamente esecutiva, non ha attivato nessuna azione, anche in autotutela, per salvaguardare l’Ente da eventuali conseguenze dovute al fatto che tale attività continua a essere irregolarmente svolta dai gestori ogni fine settimana. Probabilmente, a giudicare dalle pubblicità, anche il prossimo fine settimana”.

L’iter amministrativo. ” Non si possono prendere a giustificazione”, si legge ancora nella nota, “i lunghi iter amministrativi giacché, lo ricordiamo, di fatto oggi il locale non possederebbe più i requisiti per poter svolgere attività commerciale di alcun tipo. Ci chiediamo: quali conseguenze avrebbe quindi, un eventuale incidente durante le serate (che ci auguriamo naturalmente non accada mai), visto che l’amministrazione Comunale parrebbe essere stata avvisata? Possibile che anche quando si ha un’occasione per poter porre un freno a quella che è la problematica più grave che in questo momento affligge la nostra cittadina, l’amministrazione non muova un dito? Come sempre, tanti proclami e nessun fatto, e questo episodio ne è la prova lampante”.

 

 

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