A sostenere Arcigay Teramo il consigliere di minoranza del Comune di Silvi Vito Partipilo e anche Possibile Abruzzo che, in una nota, commenta: “Evidentemente non tuttə sono ben accettə secondo l’amministrazione comunale. È invece proprio con lə bambinə che si può e deve fare informazione, regalando loro una visione della realtà meno discriminatoria e stereotipata – anche semplicemente con momenti di gioco e/o laboratori. Dall’accaduto emerge l’ennesima strumentalizzazione di presunte istanze delle future generazioni perpetrata con l’unico scopo di rifiutare e negare la possibilità altrui di essere, esprimersi, autodeterminarsi. Si tratta del solito proposito – di matrice omolesbobitransfobica – deprecabile e viscido nelle modalità e nei contenuti che agisce farneticando di un (inesistente) rischio per lə bambinə legato ad attività che in realtà mirano, al contrario, a dar loro un futuro in cui sentirsi liberə, in cui tutte le differenze possano convivere. Il ripresentarsi di queste argomentazioni non è altro che l’espressione, il , di un sistema che isola, invisibilizza, cancella le identità non conformi a colpi di discriminazione. “A Natale siamo tutti più buoni” – si dice. Ma non occorre essere più buonə, fare doni e concessioni: i diritti vanno riconosciuti. E perché ciò accada continueremo a lottare. A Natale, il 17 maggio, il 10 dicembre, ogni giorno”.
ARRIVA LA REPLICA DEL COMUNE DI SILVI
“In merito a quanto lamentato da Arcigay e riportato dalla “coalizione di centrosinistra di Silvi” – ha dichiarato l’assessore al Turismo Andrea Di Censo – vanno fatte due doverose precisazioni. E’ falso che il Comune di Silvi abbia “precluso (ad Arcigay) la possibilità di prendere parte al mercatino di Natale in quanto non attinente al tema natalizio, data la presenza dei bambini”. Innanzitutto, per onestà e per rendersi credibile, Arcigay e la “coalizione di centro sinistra di Silvi” dovrebbero mostrare l’atto o la nota con cui il Comune avrebbe negato loro la partecipazione al mercatino di Natale. E poi, come avrebbe potuto il Comune autorizzare o non autorizzare l’occupazione di suolo pubblico all’Arcigay di Teramo se questa non ne ha mai fatto alcuna richiesta, come risulta dagli atti ufficiali?”.