Atri, Monticelli tuona: “L’ospedale non è moribondo, ecco le statistiche”

“A tutti coloro che si accaniscono contro questo presidio ospedaliero, continuando a descriverlo come moribondo, rispondiamo con i numeri e con le statistiche, che evidenziano tutt’altra situazione e contro le quali sfido a sollevare adesso contestazioni”.

Sono queste le parole con cui il consigliere regionale Luciano Monticelli commenta le prestazioni ospedaliere del San Liberatore di Atri, da tempo bersaglio, come dice Monticelli, “di comitati e forze politiche impegnate a descriverlo in termini negativi e con un destino segnato, nonostante a più riprese, con incontri ufficiali e comunicati, siano stati presentati diversi interventi di potenziamento ad opera della Asl teramana che hanno interessato il nosocomio della città ducale”.

“Adesso saranno le statistiche a far comprendere, nero su bianco – precisa laconico il consigliere – ciò che realmente accade all’interno del San Liberatore, del cui lavoro non possiamo che dichiararci soddisfatti”.

Presentati, infatti, i dati riassuntivi relativi ai numeri di interventi chirurgici, ricoveri e prestazioni ambulatoriali dei 25 settori di cui si compone l’ospedale che hanno interessato l’anno appena concluso.

“Analizzando meglio le statistiche – commenta Monticelli – registriamo un incremento, dal 2016 al 2017, del 33% per ciò che riguarda gli interventi chirurgici e del 9% relativamente ai ricoveri. Anche le prestazioni ambulatoriali sono cresciute: in un anno ne sono state registrate 19.604 in più. Mi chiedo come sia possibile dire che si tratta di un ospedale moribondo. Niente di più falso e questi, come si vede, non sono proclami”.

Diversi gli interventi messi in campo per il San Liberatore: dall’arrivo di nuove figure professionali nei reparti di Pediatria, Oculistica, Gastroenterologia e Urologia alla nascita dell’Unità Operativa Semplice Dipartimentale di Urologia e Andrologia fino alla nascita dell’Unità Operativa Semplice di Ecoendoscopia.

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