All’appello mancano più di 160mila euro. Il controvalore di centinaia di buoni della mensa scolastica, venduti nell’arco di alcuni anni, ma ancora non incassati dal Comune di Tortoreto.
Ticket che l’Ente fino a qualche settimana fa ha collocato tra i fruitori del servizio attraverso dei punti vendita (due cartolibrerie), che però non hanno ancora versato le somme nelle casse comunali. In poche parole le somme sarebbero state trattenute in maniera indebita. L’ammanco di denaro è venuto a galla nelle scorse settimane, dopo alcune accurate verifiche tra i conti comunali. Situazione, questa, che ha prodotto due effetti quasi paralleli.
In primo luogo un esposto ai carabinieri della stazione di Tortoreto, che sulla vicenda hanno avviato un’indagine per venire a capo della questione. Di contro l’amministrazione comunale ha deciso di percorrere strade nuove per vendire i buoni della refezione scolastica, che vengono ceduti ora attraverso lo sportello bancario e l’ufficio economato.
La vicenda, frutto dell’indagine, deve ancora essere definita nei suoi aspetti salienti. Dal recupero delle somme in maniera particolare e di accertare eventuali responsabilità, Di certo, nelle casse comunali manca una cifra sostanziosa (più di 160mila euro), relativa al controvalore dei buoni pasto della mensa scolastica.
Somme che i rivenditori dei buoni per la refezione scolastica avrebbero dovuto versare al Comune, scorporate dall’aggio percepito per il servizio offerto. Cosa che invece non sarebbe avvenuta con regolarità nel corso degli ultimi anni, facendo poi crescere l’entità dell’ammanco.
Ora la questione, come detto, si è spostata su basi diverse (visto che esiste un’indagine avviate dalle forze dell’ordine), ma restano irrisolti anche alcuni interrogativi.
A partire dal fatto che il Comune, in passato, non si sia mosso in maniera ufficiale (agli atti ci sarebbe solo un sollecito) per incassare in maniera regolare le somme di pertinenza.