Due giorni fa il sindaco di Atri, Gabriele Astolfi, ha firmato un’ordinanza che vieta la caccia notturna al cinghiale nel territorio comunale fino al 31 dicembre prossimo.
Questo perché, secondo quanto riferito dall’amministrazione, molte segnalazioni sarebbero pervenute alla stessa da cittadini, esercenti e agricoltori relative alla presenza di cacciatori alla ricerca di cinghiali nei pressi dei centri abitati, credo così di fatto una situazione di pericolo.
Nell’ordinanza si parla di una decisione presa “ai fini della tutela della pubblica incolumità”, nonostante la caccia al cinghiale sia prevista dal piano di controllo varato dalla Giunta Regionale.
Ma c’è chi insorge contro questa decisione. “E’ una follia – sottolinea un cacciatore, Venice Di Marco – Mi preme sottolineare questa situazione perché il sindaco ha deciso di vietare la caccia di contenimento al cinghiale in un periodo in cui, è arcinoto, la loro presenza in sovrannumero causa diversi problemi ai campi e non solo. Le segnalazioni pervenute all’amministrazione si collegano forse alla presenza di bracconieri sul territorio comunale. Noi cacciatori svolgiamo la nostra attività, prevista dal piano di controllo, in tutela delle condizioni generali di sicurezza. I bracconieri non si fermeranno con l’ordinanza di divieto, mentre noi cacciatori non potremo sparare facendo sì di accrescere ulteriormente il numero di animali già presenti sul territorio”.