Società sconosciute al Fisco: denunce e sequestri tra Alba, Giulianova e Roseto

Ascoli. Società sconosciute al fisco, che non effettuavano dichiarazioni dei redditi (ai fini impositivi e a quelli Iva), e con scritture contabili talvolta distrutte.

 

La guardia di finanza di Ascoli Piceno ha scoperto un giro di reati fiscali da parte di tre società con un’evasione accertata di 3,4milioni di euro. Società che operavano tra Ascoli Piceno, il litorale teramano e Perugia. Dodici le persone denunciate, diverse delle quali residenti in Abruzzo. Diversi anche i sequestri per equivalente di terreni, immobili  e conti correnti.

 

L’attività di indagine da parte del nucleo di polizia tributaria della Fiamme Gialle è stata molto capillare, anche alla luce del fatto che non c’era traccia di scritture contabili delle società questione.

 

Attraverso specifiche indagini finanziarie, supportate da una serie di capillari riscontri effettuati presso altri soggetti operanti nelle Marche, in Abruzzo e in Umbria, le Fiamme Gialle sono riuscite a ricostruire ciò che effettivamente era stato attuato negli anni da parte dell’associazione: ossia la gestione “occulta” delle tre imprese, costituite ufficialmente nelle province di Ascoli Piceno, Teramo e Perugia, ma, di fatto, tutte operanti nel sambenedettese.

Imprese che, una volta conseguiti gli scopi per cui erano state costituite, erano state poi riversate nelle mani di classici “prestanome”, anche al fine di confondere le effettive responsabilità di chi, invero, nelle pregresse gestioni, aveva avuto un ruolo attivo finalizzato esclusivamente ad accumulare patrimoni illeciti, di una certa consistenza, attraverso la reiterata perpetrazione di diversi reati fiscali, nell’ambito di un più ampio meccanismo fraudolento pianificato in ogni suo dettaglio.

Un patrimonio che non è anch’esso sfuggito alle indagini, così proseguite sempre sotto l’egida della Procura della Repubblica di Ascoli Piceno, che hanno infatti determinato anche l’individuazione di ogni movimentazione finanziaria, quale segnatamente riconducibile ai pregressi gravi fatti di evasione fiscale, attestata parallelamente anche dagli accertamenti patrimoniali, eseguiti nei confronti di decine e decine di soggetti che, a vario titolo, avevano gravitato negli ambiti commerciali e gestionali delle imprese. Una ricostruzione alquanto particolareggiata che ha riguardato quindi non solo le posizioni fiscali delle società, ma anche quelle relative ai flussi finanziari, degli amministratori “di fatto”, di quelli “ufficiali” e di un’ulteriore serie di persone direttamente o indirettamente coinvolte negli episodi focalizzati dalle Fiamme Gialle e verso le quali sono stati circoscritti gli accertamenti patrimoniali, che hanno consentito di individuare le concrete destinazioni dei proventi illecitamente acquisiti negli anni.

 

L’operazione denominata “Hermes” ha portato alla denuncia di 12 persone: S.M., 43 anni di Alba Adriatica;

C.A., 41 anni di Giulianova; R.I., di 46enne di Roseto degli Abruzzi; G.L., di 50 di Roseto degli Abruzzi; B.G., di 66 residente a Fermo; C.M., di 43 residente a Macerata; D.C.L., 57 anni di Montefiore dell’Aso; C.F., 49 anni di San Benedetto del Tronto; L.C., 55enne residente a Fermo; T.B., 29enne residente ad Alba Adriatica; C.G., 43enne residente a Monteprandone; B.L., 39enne residente a Perugia.

 

Tutti devono rispondere di omessa presentazione delle dichiarazioni dei redditi e occultamento o distruzione delle scritture contabili. Il Procuratore Capo della Repubblica di Ascoli Piceno, Michele Renzo e il Sostituto Procuratore della Repubblica Umberto Monti hanno poi ottenuto dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Ascoli Piceno l’emissione del Decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca, anche “per equivalente”.

Provvedimento cui gli stessi militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Ascoli Piceno hanno dato immediata esecuzione e grazie al quale sono stati sequestrati beni per complessivi 470.000 euro, rappresentati da sei immobili ad uso abitativo siti nelle province di Ascoli Piceno e di Teramo e da 29 rapporti di conto corrente, depositi e titoli, individuati presso Istituti di credito di Ascoli Piceno, Teramo, Fermo e Milano.

 

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