Atri. La Tua, Società Unica Abruzzese di Trasporto, decide di sopprimere la corsa domenicale che collegava Atri alla costa e l’amministrazione comunale manifesta il proprio disappunto.
“Siamo davvero rammaricati per quanto accaduto – afferma il sindaco di Atri Gabriele Astolfi – sia perché si sta parlando di un servizio importantissimo che d’ora in avanti verrà a mancare, sia per il fatto di non esser stati minimamente avvertiti. Nessuno, infatti, ci ha anticipato questa decisione e nessuno si è degnato di comunicarci la volontà di studiare una soluzione alternativa, che potesse in qualche modo compensare questo servizio. A causa di questa presa di posizione, avventata e assolutamente non condivisibile, i cittadini verranno privati di una servizio molto importante e soprattutto utilizzato, a differenza di quanto sostiene la stessa azienda”.
Anche l’assessore ai Trasporti del Comune di Atri Giammarco Marcone interviene sull’argomento contestando in particolare il modus operandi dell’ex Arpa, che a suo modo di vedere va assolutamente stigmatizzato.
“Purtroppo non è la prima volta che si verificano situazioni del genere, con una sorta di preclusione al dialogo. Già in passato – dichiara Marcone – era accaduto che alcune corse venissero soppresse, o meglio, non ripristinate. Mi riferisco in particolare a quella che collegava Atri a L’Aquila, la cosiddetta “corsa universitaria”, che dopo l’evento sismico del 2009 non è stata mai riattivata, nonostante ne usufruissero numerosissimi utenti. Io stesso – aggiunge l’assessore – ho parlato con un responsabile della TUA, il quale mi ha ribadito che ormai la decisione è stata presa e che è scaturita, da una volontà della Regione Abruzzo. In realtà sono a conoscenza di una delibera di giunta dove si diceva semplicemente che bisognavano recuperare dei chilometri, ma non mi risulta che si facesse riferimento specificatamente a questa corsa. A questo punto riteniamo necessario – conclude – un incontro immediato con i vertici dell’azienda dei trasporti unici per affrontare la problematica e per verificare se esistono soluzioni alternative concrete”.