Cirsu, tutti i numeri del nuovo piano industriale

discarica_grascianoNotaresco. Circa 18 milioni di euro di investimenti, di cui 8 per la nuova discarica e altrettanti per il biodigestore, più un appalto per la raccolta porta a porta nei sei comuni che toccherà i 50 milioni. Questi i numeri del nuovo piano industriale del polo di Grasciano che in questi giorni è stato distribuito ai vari consiglieri comunali delle cittadine del consorzio Cirsu. Datato 19 novembre, il prospetto che dovrebbe portare alla rinascita del Cirsu marca anche alcune significative differenze rispetto a quello che fu fatto analizzare ai vari sindaci all’inizio dell’estate appena trascorsa.


8 milioni e 100 mila euro. A tanto ammonterà l’investimento finanziario per costruzione della nuova discarica di Grasciano 2. Secondo le previsioni del piano il nuovo invaso dovrebbe ricevere i primi rifiuti a partire dal primo aprile del 2012, uno slittamento di un anno e mezzo rispetto al piano che Sogesa presentò meno di sei mesi fa, che prevedeva l’apertura per il primo gennaio del 2011. La durata della discarica è prevista di cinque anni (con chiusura alla fine del 2016) mentre nel precedente piano l’invaso sarebbe dovuto durare sette anni. 85 mila saranno le tonnellate di rifiuti che saranno conferiti ogni anno (contro i 70 mila del piano precedente), e il costo di smaltimento è stato fissato a 105 euro la tonnellata. La nuova discarica, si legge, accetterà rifiuti sia dall’ambito teramano sia da altri impianti di recupero della regione.
Sino al 2012 i comuni Cirsu dovranno tuttavia far trattare parte dei loro rifiuti da altri impianti. Per i comuni che non aderiscono alla raccolta porta a porta la tariffa per il passaggio al Tmb, si legge, sarà di 220 euro alla tonnellata. Dunque per l’anno prossimo è ipotizzabile un ulteriore rialzo della Tarsu in alcune municipalità.
L’altro grande investimento per Grasciano sarà per il biodigestore. Poco meno di 8 milioni e mezzo di euro sono previsti per la messa in funzione del nuovo impianto che dovrà produrre energia elettrica a partire dalla frazione organica dei rifiuti in entrata. 800 mila euro dovrebbero invece essere investiti per il raddoppio della piattaforma di preselezione dei rifiuti, mentre per l’impianto dei rifiuti ingombranti è previsto un impegno di 340 mila euro.
L’altro grande affare che vedrà coinvolto il comprensorio Cirsu sarà la partenza del porta a porta nei sei comuni. Secondo le previsioni, l’appalto che dovrà essere messo a gara sarà pari a poco più di 13 milioni annui. Tutti gli investimenti dovrebbero essere effettuati da Sogesa. Il piano industriale presentato ai comuni si compone infatti di due parti: Piano Cirsu e Piano Sogesa, in attesa del nuovo socio privato che dovrebbe entrare nell’azionariato del consorzio per rispettare i recenti sviluppi normativi in materia di società cosiddette “in house”. Dalle carte emerge che sarà Sogesa a farsi carico dei mutui che dovranno finanziare i grandi investimenti del futuro polo di Grasciano.
Ieri intanto si è svolto un consiglio di amministrazione del partner privato del Cirsu, dopo che nei giorni scorsi è arrivata ai sindaci una missiva da parte di Abruzzo Igiene Ambiente (il 49 per cento privato di Sogesa) che metteva in guardia il Cirsu dall’intraprendere azioni unilaterali riguardo la titolarità della discarica. Nei corridoi di Sogesa sembra però che si stia portando avanti una proposta che prevede la liquidazione di AIA per una somma pari a due milioni e mezzo di euro il cui pagamento verrebbe inserito tra le condizioni per l’entrata del nuovo socio privato di Cirsu, socio che dunque dovrebbe avere un know-how e una forza finanziaria davvero notevoli.

 

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