Sant’Omero. Chiede 600 euro al titolare di un bar, a Garrufo di Sant’Omero, quale contropartita per la restituzione delle chiavi e del telecomando del pubblico esercizio. Oggetti che l’uomo aveva sottratto in precedenza.
Il tentativo di estorsione, a quanto pare perseguito con svariate minacce, non sortisce effetti. L’uomo, un 35enne di origini laziali ma residente a Sant’Omero, viene arrestato dai carabinieri impegnati in un servizio di controllo straordinario del territorio.
Ieri sera i militari delle stazioni di Sant’Egidio alla Vibrata e Campli hanno arrestato Riccardo Sa
ntoro, 35 anni. L’uomo è accusato di tentata estorsione, resistenza a pubblico ufficiale e porto abusivo di armi.
Il laziale, nei giorni scorsi, era riuscito ad appropriarsi delle chiavi e del telecomando di un noto bar a Garrufo di Sant’Omero e per ragioni al momento da chiarire, aveva tentato di estorcere all’esercente la somma di 600 euro per la restituzione del tutto. L’uomo, però, è stato bloccato dai carabinieri, allertati in maniera tempestiva dalla vittima del tentativo estorsione. e nel corso delle perquisizione personale è stato trovato in possesso di un coltello del genere proibito, per poi essere bloccato non senza difficoltà da parte dei militari. Nella successiva perquisizione effettuata a casa del 35enne, sono stati rinvenuti il telecomando e le chiavi, il tutto nascosto in un cofanetto chiuso a chiave nella cantina dello stesso alloggio. Riccardo Santoro, dopo le formalità di rito, è stato trattenuto in una camera di sicurezza della caserma di Alba Adriatica in attesa dell’udienza di convalida.
L’arresto è stato convalidato e l’uomo è stato rimesso in libertà con il processo fissato per il mese di ottobre.