Giulianova. Mentre a Teramo la discussione sulla settimana corta nelle scuole di ogni ordine e grado sembra avviarsi al termine, con qualche istituto che ha aderito e molti che hanno deciso di mantenere gli orari mattutini, dal lunedì e venerdì, anche a Giulianova sembra affacciarsi l’ipotesi, almeno nella scuola primaria e secondaria di primo grado (le scuole elementari e medie) del primo circolo, che copre Giulianova Paese.
Si andrà verso un’apertura cinque giorni alla settimana? L’argomento sembra essere ancora in discussione ma tale eventualità sembrerebbe concreta, e si starebbero studiando le diverse possibilità, tra le quali un rientro settimanale o l’allungamento dell’orario scolastico anticipando l’entrata e posticipando l’uscita dalle classi.
Ma quali sarebbero i vantaggi della settimana corta? A Teramo la proposta è stata avanzata, inizialmente per gli istituti superiori (alcuni dei quali adottano già l’orario pomeridiano), per questioni di risparmio, soprattutto energetico. C’è anche chi evidenzia che il fine settimana libero permetterebbe ai bambini e ai ragazzi di trascorrere più tempo in famiglia favorendo anche il turismo dei week end.
Di contro gli svantaggi si concretizzerebbero in una difficoltà di organizzazione didattica, soprattutto nella scuola elementare, dove gli insegnamenti “principali” (italiano, matematica, ecc.) sono difficilmente gestibili nelle ultime ore, in caso di orario prolungato, o nelle ore pomeridiane, per un evidente calo di attenzione dei piccoli alunni. Pesa anche l’inidoneità della maggior parte degli edifici scolastici a gestire un’eventuale mensa, mancando la quale i bambini sarebbero costretti a rientrare a casa per il pranzo, con tutti i disagi connessi, o ad accontentarsi di un panino consumato in classe.
Come sempre la schiera dei favorevoli e dei contrari, tra genitori e docenti, evidenzia gli aspetti favorevoli o sfavorevoli delle diverse situazioni, a seconda della propria preferenza. Va detto che un tema così importante andrebbe affrontato, tralasciando l’emotività del momento o i convincimenti personali, in maniera strutturale, tenendo conto di fattori anche non strettamente legati al mondo scolastico.
Da anni la Regione Abruzzo ha approvato, nel 2005, la L.R.legge Regionale n. 40 “Politiche regionali per il coordinamento e l’amministrazione dei Tempi delle città“.
con l’intento di articolare meglio i temi di lavoro, di studio, di cura, di relazione e di svago dei singoli individui armonizzando i tempi della città e coordinando gli orari dei servizi pubblici e privati.
Tale norma prevede che ogni comune si doti di un piano di coordinamento dei tempi e degli orari della Città, e il Comune di Giulianova, qualche mese fa, ha perso un finanziamento regionale per la redazione di tale piano che è rimasto, quindi, lettera morta.
La modifica degli orari scolastici, senza un armonizzazione dei tempi e degli orari della città, rischia di rimanere episodio isolato, non collegato con le altre tempistiche cittadine, come, ad esempio, l’orario di entrata/uscita di uffici pubblici e privati, l’apertura di servizi pubblici e privati alla persona, il coordinamento con altre attività extrascolastiche come quelle sportive o religiose.
L’adeguamento delle strutture scolastiche, sia fisiche che no, in funzione di una fruizione pomeridiane delle stesse, permetterebbe lo svolgimento, in orario pomeridiano, di attività extracurriculari che arricchirebbero la formazione dei giovani cittadini, permettendo, anche alle famiglie in difficoltà economiche, di far frequentare ai propri figli, in un ambiente protetto, corsi di recupero, di musica, di educazione fisica, magari con il supporto di educatori specializzati e con il supporto di un equipe psicopedagogica che sottolinei le carenze e le necessità di ogni singolo alunno.
Come nella scuola dell’infanzia anche la mensa scolastica, se realizzata ed adeguatamente attrezzata, potrebbe diventare un momento didattico importante, con educazione all’alimentazione e promozione dei prodotti del territorio, insegnando agli studenti e alunni una sana alimentazione e favorendo la socializzazione.
In mancanza di tutto questo l’orario prolungato rischia di portare più svantaggi che svantaggi, limitandosi al risparmio dei termosifoni non accesi il sabato o ad un giorno di più di vacanza che, si spera, le famiglie utilizzeranno per passare più tempo con i propri figli (sempre che anche i genitori abbiano il sabato libero).