Teramo Ambiente, addio Polisini, il CdA rischia di saltare

Teramo. “La Te.Am Sp.A ha approvato nella seduta odierna del C.d.A  la nuova pianta organica all’interno di una strategia volta a migliorare l’ organizzazione e l’efficenza aziendale. Importante e non secondario obiettivo del nuovo organigramma è la riduzione dei costi così come l’Assemblea dei Soci aveva indicato quali obiettivi strategici dell’azienda. La nuova struttura infatti, pensata per ottenere una migliore efficienza e sostenibilità economica dei processi organizzativi, mantiene inalterate le singole qualifiche del personale già esistente”.

Quello sopra riportato, integralmente, è il comunicato della Teramo Ambiente in merito all’odierna seduta del CdA. Lo leggi e pensi che le accuse di mancata trasparenza siano, almeno in questo caso, vere. Perché, a ben guardare, sarebbe stato meglio non inviare agli organi di stampa un comunicato del genere, se è vero che gli organi di stampa sono, quando si invia una nota ufficiale, solo un mezzo per rendere pubblico un qualcosa.

Nel comunicato non si specifica cosa sia accaduto nell’odierna seduta, limitandosi ad esporre genericamente concetti peraltro già noti.

In realtà, l’ingegner Manrico Polisini, già ex dirigente in quanto, lo scorso dicembre, la sua area tecnica era stata accorpata a quella dei servizi (con un risparmio che si aggirerebbe sui 100mila euro annui nel passaggio da tre a due aree), è stato oggi licenziato dall’azienda. Non solo: il provvedimento non sarebbe stato votato dal presidente Mattucci, indice di un CdA non allineato e sul quale pende da tempo il giudizio di irregolarità del Dipartimento Pari Opportunità del governo.

Con la designazione di tre uomini, nel CdA TeAm mancherebbe infatti, secondo il Dipartimento, la quota rosa stabilita dalla Legge Golfo.

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