Un anno di osservazione tra i faggi del Parco Nazionale d’Abruzzo VIDEO

Un faggio “speciale” monitorato per un anno intero da un occhio nascosto, che non si chiude mai.

E’ il progetto ‘ForestBeat’, realizzato da Bruno D’Amicis e Umberto Esposito, che hanno fissato un telecamera in una delle faggete più antiche d’Abruzzo, riprendendo quattro stagioni che scorrono attorno a un importante crocevia di odori, segnali e messaggi lasciati quotidianamente dalla straordinaria fauna dell’Appennino.

“Quello che vedete qui è solo una sintesi di questa esperienza incredibile. In questi due anni di lavoro di campo, noi abbiamo compreso che nella vastità della foresta gli alberi non sono affatto tutti uguali.  Ci sono alberi dove deporre le proprie uova o trovare un rifugio sicuro; alberi su cui cercare il cibo o, più semplicemente, grattarsi e lasciare così una traccia del proprio passaggio”, hanno commentato i due ricercatori.

Una zona meravigliosa e antica che è stata candidata a patrimonio mondiale dell’Umanità all’Unesco. Intanto però possiamo goderci un anno di parco con lupi, orsi e tanti altri animali come mai avete visto.

 

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