Pescara, elisoccorso: “Verricello inutilizzato da 14 mesi”

Pescara. “Conoscere, e se corrisponde al vero, le motivazioni per le quali il verricello ancora non viene autorizzato al suo utilizzo per il servizio di elisoccorso dopo il suo montaggio e dopo che gli operatori sanitari hanno terminato da un mese lo specifico corso di formazione e addestramento per il suo impiego”.

 

Questa la richiesta avanzata dal consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo attraverso una missiva al Direttore Generale della Asl di Pescara Armando Mancini.

“Addirittura – spiega Febbo – l’equipaggio  finalmente formato e addestrato oggi indossano delle divise e calzature nuove, dopo aver speso 32 mila euro per sostituire una fornitura non idonea precedentemente acquistata, per l’uso del verricello ma non sono ancora autorizzati al suo utilizzo in caso di emergenza. Infatti gli operatori il 30 marzo scorso hanno terminato il corso e sono solo in attesa di avere il nulla osta per essere operativi al 100% con l’uso del verricello ma inspiegabilmente questa autorizzazione non arriva”.

“Di chi sono le colpe”, incalza il forzista, “e cosa si aspetta? Una situazione assurda, grossolana che rasenta il ridicolo giorno dopo giorno. Spiace dover tornare su un argomento che già fece ‘sorridere’, quando dopo la mia sola presenza all’hangar dell’aeroporto d’Abruzzo fece, dopo 48 ore, levare in volo un elicottero fermo da oltre due mesi. Un pasticcio del valore di ben 26 milioni di appalto su cui ho sin dall’inizio chiesto delucidazioni. Purtroppo, continuiamo ad assistere ad una gestione ridicola dell’elisoccorso 118 da parte sia della Regione sia della stessa Asl dove continuano a permanere molte ombre e dubbi. Oggi si arricchisce di un ulteriore capitolo dove tutto è ancora fermo e bloccato in attesa di capire chi deve autorizzare cosa”.

“Pertanto –  conclude Febbo – nella missiva ho chiesto al Direttore generale di conoscere immediatamente sia i tempi certi per la completa autorizzazione all’ utilizzo del verricello da parte dell’equipaggio sia di conoscere le reali motivazioni per cui ad oggi dobbiamo assistere ad una situazione poco chiara che si protrae da troppo tempo mettendo a serio rischio l’utilizzo del pronto soccorso 118”.

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