Pescara, il centrodestra: “Maggioranza non ha più numeri, sindaco si dimetta”

Pescara. “Ieri sera si è consumata la prima parte di una serie di faide interne alla maggioranza. Ormai mancano i numeri a causa di mal di pancia che stanno emergendo. Sarà difficile venire fuori da queste fratture interne. Assistiamo ai calcoli di chi ritiene che questa amministrazione sia a fine corso”. Lo affermano i consiglieri comunali pescaresi di Forza Italia e Pescara in Testa, secondo cui “la Giunta Alessandrini è arrivata al capolinea e il sindaco dovrebbe prendere atto della situazione e dimettersi”.

Il punto della situazione è stato fatto nel corso di una conferenza stampa cui hanno preso parte Luigi Albore Mascia, Marcello Antonelli, Vincenzo D’Incecco, Guerino Testa, Alfredo Cremonese, Massimo Pastore e Fabrizio Rapposelli. Le polemiche del centrodestra sono relative a quanto accaduto ieri in Consiglio comunale: per mancanza di numeri – servivano 17 voti, ma la maggioranza era ferma a 15 – non è stata approvata la delibera sul passaggio della gestione del cimitero di San Silvestro alla Attiva.

“Con questa situazione – dicono i consiglieri – sarà complicatissimo per questa maggioranza approvare le importanti delibere che verranno votate nelle prossime settimane. Alcuni provvedimenti sono importanti per la città, altri per la maggioranza, come quello sul mercato etnico. Con questa guerriglia urbana non ne porteranno a casa uno. Assistiamo a dinamiche che generalmente si vedono negli ultimi mesi di un’amministrazione, solo che in questo caso mancano due anni. Non c’è governo in questa città, ognuno va per la sua strada”.

“Rilanceremo la proposta di sfiducia – affermano ancora gli esponenti del centrodestra – e apriremo un confronto per capire se e quali membri della maggioranza si vogliono sfilare. Alessandrini – concludono – ha il dovere di dimettersi per salvare Pescara, che versa in uno stato comatoso e preoccupante”.

Sulla questione interviene anche la consigliera comunale grillina Erika Alessandrini, secondo cui “i conti non tornano: dopo 3 anni di governo ecco che le ‘restituzioni elettorali’ chieste da liste e listarelle che hanno appoggiato il Pd per eleggere Marco Alessandrini sindaco, diventano più pesanti della responsabilità di governo e dell’impegno civico da garantire per il bene della città”.

“E’ evidente che ormai il malcontento sulla gestione ‘Teodoro’, che serpeggia da mesi in maggioranza – aggiunge – ha cominciato a prevalere sull’unità d’intenti di questo centrosinistra. Il sindaco Alessandrini, che ormai passerà alla storia per la sua debolezza e per le infauste scelte su assessori e assessorine, non è più in grado di gestire e contenere le richieste personalistiche ed evidentemente “correntiste” dei propri consiglieri. Farebbero bene i consiglieri di una maggioranza ormai defunta – conclude la pentastellata – a staccare la spina anche ad un Sindaco ormai vittima dell’ accanimento terapeutico di chi vuole strappare qualche posto in giunta o “incaricuccio” politico. La nostra città non può essere governata sulla base di ricatti politici e ripercussioni che hanno a che fare più con le poltrone e gli incarichi che con il bene comune a cui si dovrebbe aspirare. Si dia fine a questo supplizio a spese della collettività, sfiduciando un sindaco senza maggioranza, senza idee e senza futuro”.

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