Pescara, il divieto di balneazione rimane. Presutti: “Nel 2012 la stessa prassi”

Pescara. Rimane il divieto di balneazione nella zona di Fosso Pretaro: i risultati degli ultimi campionamenti dell’Arta, quelli suppletivi effettuati il 20 agosto scorso, restano ancora non conformi quelli relativi alla parte centrale della zona antistante il canale.

“Malgrado i valori siano nella norma e sensibilmente migliorati rispetto ai precedenti nei 100 metri a nord e a sud del Fosso”, spiega il vicesindaco Enzo Del Vecchio, “tale situazione conferma il mantenimento dell’ordinanza sul divieto di balneazione e concentra sulla condotta le indagini circa le cause, per individuare la criticità e intervenire con la messa in sicurezza”.

Resta in piedi anche la pesante polemica sulle scelte dell’amministrazione comunale e sulla famosa ordinanza di divieto nel tratto di via Balilla, firmata dal sindaco Alessandrini dopo lo sversamento in mare della fogna rotta di via Raiale ma mai applicata. Scelte che potrebbero costare al primo cittadino anche la sfiducia, accentrate attorno ai contrastanti temi della tutela della salute e dell’offerta turistica. Pane per la battaglia politica tra maggioranza e opposizione, ma anche di vecchia e nuova amministrazione: per la prima è sceso in campo l’ex vice Sindaco Berardino FIorilli, ora promotore dell’associazione Pescara Mi Piace, tra i più attivi nel contestare l’attuale vice sindaco. E in difesa di Del Vecchio si schiera Marco Presutti, capogruppo Pd in Consiglio: “l’operato dell’attuale Amministrazione comunale su questa materia”, dice in una nota, “ è identico a quello svolto dalla precedente con il coinvolgimento diretto di Fiorilli nella veste di vicario dell’ex sindaco Mascia. Solo per fare un esempio il 10 agosto 2012 Fiorilli si trovò a firmare un ordinanza di temporaneo divieto della balneazione nella zona di via Mazzini, poiché l’Arta aveva comunicato dati microbiologici non conformi. Due giorni dopo, ricevuta una successiva comunicazione dell’Arta con dati conformi per quel punto di campionatura, Fiorilli revocava con nuova ordinanza la precedente di cui non era stata data alcuna comunicazione. Ovvero esattamente quanto è stato compiuto in quest’anno tra l’1 e il 3 agosto dal Sindaco Alessandrini”.

“Dubito che Fiorilli sia stato un amministratore irresponsabile”, commenta Presutti, “ritengo tuttavia che onestà intellettuale vorrebbe che si avesse lo stesso atteggiamento verso i problemi della città, sia quando si governa, sia quando si ha il ruolo di oppositore in Consiglio, sia quando si è un libero cittadino cui non è stato dato purtroppo il consenso necessario alla rappresentanza politica e amministrativa. Ma su questo è sempre possibile argomentare diversamente, le opinioni seguono strade più libere di quelle rigide dei numeri con cui si raccolgono i dati”.

FIORILLI: AFFERMAZIONE FALSA, INUTILE E GRAVISSIMA

“Tale affermazione è falsa, inutile, infondata e gravissima”, replica Berardino Fiorilli, Falsa perché ho le ordinanze, firmate dal sottoscritto, controfirmate dai dirigenti e dai responsabili di servizio, e puntualmente notificate, ma anche i relativi comunicati stampa.Inutile poiché, seppure, fosse vera – e non è vera– aggiungerebbe semmai responsabilità alla mia persona, ma nulla toglierebbe a quella del Sindaco Alessandrini, il quale lo scorso 31 luglio, dopo che l’Arta gli ha notificato l’inquinamento del mare, ha scelto di non avvisare la popolazione. Infondata perché anche i bambini sanno che il Sindaco ha il dovere di firmare le ordinanze e non certo quello di andare di persona a mettere i cartelli o diffonderle per la Città; tale compito spetta ai funzionari incaricati! Il guaio è che in questa occasione è stato proprio il Sindaco Alessandrini ad aver affermato candidamente in Commissione (quindi a verbale!) che è stato lui personalmente a non fare diffondere l’ordinanza di divieto di balneazione per contemperare ‘costi e benefici’!!! Infine, conclude l’ex vice sindaco, “è gravissima perché ancora una volta, invece di chiedere scusa alla città, il partito di Governo cerca di confondere le acque gettando fango su altri.

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