Pescara, torna l’allarme smog. Ambientalisti contro il Comune: “Non aspettare i limiti di legge”

Pescara. Torna l’allarme a Pescara per l’inquinamento atmosferico, gli ambientalisti richiamano il Comune agli interventi preventivi: “Nonsenso tecnico e legale aspettare il 35 giorno di superamento”

Negli ultimi giorni, infatti, le centraline dell’Arta hanno rilevato valori di polveri sottili fuori norma, seppur il sindaco Alessandrini e l’assessore all’Ambiente Simona Di Carlo rassicurano: “L’andamento dei valori dell’inquinamento atmosferico registrato in questi giorni è, come sempre, sotto stretto controllo. Quanto ai dati, per intenderci, a gennaio/febbraio nel 2017 sono stati registrati 32 sforamenti, nel 2018 erano 31 e nel 2019 siamo a 19. Da allora a oggi diverse sono le azioni positive che abbiamo attivato, pur non trovandoci in una situazione emergenziale, in quanto ben distanti dalla soglia dei 35 sforamenti annui, che per legge richiedono provvedimenti”.

Ma Forum H2O e Pescara Punto Zero richiamano all’ordine: “Le polveri sottili uccidono anche per pochi giorni di esposizione a picchi di concentrazione, come dimostrano decine e decine di studi scientifici internazionali pubblicati sulle migliori riviste internazionali. Questi studi scientifici dimostrano ampiamente che, oltre agli effetti derivanti da un’esposizione cronica, esiste anche un grave impatto sanitario a seguito dell’esposizione a picchi di concentrazioni di polveri della durata di 2-3 giorni, con effetto anche sulla mortalità”.

“Anche sotto gli aspetti normativi leggiamo dichiarazioni quantomeno improvvide”, aggiungono gli ambientalisti, “Negli anni passati Pescara ha ripetutamente superato il numero di 35 giorni con elevate concentrazioni di polveri fissato dalla legge. In questi casi mica si aspetta senza fare nulla se per fortuna o per il volere del fato anche quest’anno si arriva alle 35 per poi operare. Inoltre se ci sono indicazioni chiare sull’effetto di un inquinante anche per brevi esposizione è dovere per norma generale per un sindaco intervenire”.

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