Pescara, omicidio Neri: chiarita la pista del cugino. Alessandro seppellito in Calabria

Pescara. È stato ascoltato in Procura, ieri a Pescara, dai Carabinieri e dal sostituto procuratore titolare del fascicolo, Gaetano junior Lamaletto, cugino di Alessandro Neri, il 29enne ucciso a colpi di arma da fuoco e trovato morto giovedì 8 marzo in un canale alla periferia Sud di Pescara.

 

Nell’ambito delle indagini, i carabinieri di Pescara inizialmente si erano soffermati sui rapporti tra la famiglia Neri e la famiglia Lamaletto, quella della madre del giovane, rovinati da questioni societarie relative alla gestione dell’azienda vitivinicola di famiglia ‘Il Feuduccio’. Proprio alla famiglia Lamaletto, nelle settimane successive al delitto, erano state sequestrate due automobili.

Il cugino del 29enne dopo l’omicidio era partito per l’estero e gli investigatori attendevano il suo ritorno per poterlo ascoltare. Ieri, si è appreso, ha chiarito in modo lineare i rapporti con Neri e tra le due famiglie. Al momento, a circa un mese e mezzo dall’omicidio, continuano a non esserci indagati.

Gli investigatori lavorano incessantemente sul caso e non escludono nessuna pista, anche se ora ci si sta concentrando soprattutto sui giri economici del ragazzo. Venerdì sera la madre di Neri, Laura Lamaletto, è stata ospite del programma televisivo ‘Quarto Grado’. La donna ha detto che Alessandro è stato tumulato in un paesino della Calabria. La mamma del giovane ha inoltre ribadito che il ragazzo “non sarebbe mai salito in macchina con degli sconosciuti, a meno che non vi fosse almeno qualcuno che già conosceva”. La donna ha detto poi di non aver paura di nessuna verità. Lamaletto, il conduttore Gianluigi Nuzzi e gli ospiti della trasmissione hanno evidenziato l’egregio lavoro svolto dagli investigatori, che per la donna hanno sempre rappresentato “una voce amica, anche nei momenti peggiori”.

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