Il vicecapogruppo di Forza Italia, Vincenzo D’Incecco, ha presentato una mozione “contro la divulgazione delle gender theories”, a favore della famiglia come “nucleo naturale della società”. Con 12 voti contrari, con l’assenza dei consiglieri del M5S e con i non abbastanza 6 voti a favore del centrodestra, la mozione è stata respinta.
“Un voto contro la tutela della famiglia, composta da una mamma, un papà e i figli, così come previsto nella Costituzione Italiana, per inseguire una ‘politica del gender’ dettata dalla moda. Un voto contro la libertà educativa in temi tanto sensibili quanto quelli sessuali, ovvero contro la libertà della famiglia di scegliere cosa insegnare ai propri figli e, contemporaneamente, contro il diritto di sapere cosa si insegna nelle scuole per non rischiare che vengano somministrati progetti didattici gender senza che i genitori ne siano a conoscenza”, a spiegare l’utilità voto lo stesso Vincenzo D’Incecco.
“Una mozione tesa a tutelare la famiglia quale nucleo naturale fondante della società. Il centrosinistra, ha dato uno schiaffo a secoli di storia e di valori voluti dai nostri stessi Padri costituenti, sperando di riuscire a spazzare via, con un’unica ondata di becero populismo e sterile demagogia, le nostre stesse radici”.
“È dunque dovere del Consiglio comunale tutelare società, famiglie e bambini rispetto all’esistenza della ‘teoria del gender’ secondo cui le differenze biologiche fra maschio e femmina hanno poca importanza e che ciò che conta sarebbe il proprio ‘genere’, ossia la percezione che una persona avrebbe di sé. Da ciò deriva che in alcune scuole potrebbero essere proposte fiabe come ‘Perché hai due papà’ o altre che promuovono apertamente la transessualità, come ‘Nei panni di Zaff’ o ‘Il bell’anatroccolo’, che inviterebbero i bambini a ignorare la propria natura biologica per scegliere liberamente il proprio ‘genere’, tenendo peraltro all’oscuro anche le famiglie”.
“Noi riteniamo”, conclude D’Incecco, “che questo tipo di insegnamento possa oggettivamente confondere l’innocenza e la crescita dei bambini, e, per questa ragione, abbiamo proposto una mozione per impegnare sindaco e giunta a stipulare un Protocollo d’intesa con l’Ufficio scolastico provinciale e regionale finalizzato a ‘tutelare la libertà educativa nelle scuole pescaresi affinchè non vengano poste in essere attività divulgative sulla ‘teoria gender’ intese come bisogno educativo”.
Il punto di vista de Il Popolo della Famiglia. Proprio chi nasce per arginare il gender nelle scuole, deplora che “un’iniziativa così opportuna nell’interesse dei nostri figli sia stata disertata in blocco dal M5S e altrettanto in blocco bocciata da tutto il centrosinistra. Abbiamo sentore di una reazione ideologica e distante dal supremo interesse del fanciullo”.