Pescara, controlli sulla sicurezza di oltre 1000 piante

Pescara. Il Comune di Pescara avvia la seconda campagna di monitoraggio per la mitigazione dei rischi derivanti dalla stabilità delle piante.

Dopo le prime Visual Tree Assettment “speditive” che hanno interessato 1.200 piante nel 2016, stavolta saranno Vta ordinarie, realizzate con strumenti speciali per testare lo stato di salute e di stabilità degli esemplari analizzati.

“Si tratta di un investimento di 33.895 euro con una procedura negoziata espletata e che ha visto aggiudicare il lavoro allo Studio Verde di Torino e in particolare a Carlo Leone, uno dei maggiori operatori nazionali che riceverà l’incarico nel pomeriggio di oggi – illustra il vicesindaco e assessore al Verde e Parchi Antonio Blasioli – Leone e il suo staff farà un’indagine visiva su 1.075 alberi in città, aggiungeremo un ulteriore 5 per cento di alberi tra cui i pini di via Gioberti. Fra quelle analizzate avremo 60 piante da sottoporre ad analisi strumentali di approfondimento: 40 saranno sottoposte alla tomografia che effettueremo sia al colletto dell’albero che in quota, si tratta a tutti gli effetti un’ecografia della pianta; altre 20 saranno sottoposte a trazione, con il polling test, per verificarne la stabilità”.

Da prendere in considerazione circa 24.973 piante della città; per lo più i pini che sono 9.268; i tigli sono 3.296; 2.144 lecci e 1.960 i platani. Gli alberi che danno più problemi sono i pini e i platani su cui svolgeremo la maggior parte degli approfondimenti. Entro la fine del 2019 e l’inizio del 2020 (con fondi già previsti nel bilancio di previsione già deliberato in giunta per 200.000 euro, verranno sottoposti a Vta 13.000 alberi (cioè quelli che hanno una maggiore propensione alla caduta e quelli più longevi).

Tre le fasi previste, la prima è quasi immediata: si faranno i rilievi e delle schede sintetiche sulla stabilità degli alberi e si concluderà in 60 giorni. La seconda fase vedrà approfondimenti strumentali e verrà fatta sugli alberi in categoria D con tomografia e trazione e la terza fase è un rilascio di schede tecniche sugli alberi, una sorta di carta di identità in cui viene indicato anche la georeferenzialità e la propensione alla caduta. L’intero intervento di mitigazione della stabilità degli alberi si concluderà entro 110 giorni, ma entro 60 giorni dall’inizio ci sono interventi d’emergenza verranno effettuati da subito.

“Le piante interessate saranno 1.075 piantumate negli ultimi 30 anni – conclude Mario Caudullo –  Gli interventi saranno di Mitigazione del rischio, cioè si vedrà di ridurre il rischio a una percentuale ragionevole e non pregiudizievole per la convivenza con il tessuto urbano. Una cosa è l’emersione del rischio, la valutazione è l’azione di indirizzo e poi ci potrebbe essere il tavolo politico e tecnico per calibrare interventi e spese. In tutto questo è indispensabile tenere presente che bisogna agire caso per caso e senza trascurare il fatto che ogni albero ha un tempo di vita residuo, perché gli alberi non sono a crescita illimitata e in ambiente urbano ci sono interferenze, interventi e condizioni di crescita che fanno invecchiare precocemente gli esemplari. Economicamente bisogna valutare questo aspetto per non pregiudicare altre azioni a tutela di tutto il patrimonio verde cittadino. Su alberi di pregio con propensione alla monumentalità indirizzeremo i maggiori controlli, ma questi vanno inseriti in un’ottica di gestione delle 25.000 piante che abbiamo, che vanno gestite come patrimonio arboreo complessivo di valore elevatissimo, da preservare in evoluzione dinamica”.

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