Ucciso con un colpo di fucile mentre era nel pub. È stato freddato in piena notte Antonio Bevilacqua, 21 anni, pescarese.
Il giovane, di etnia rom con piccoli precedenti, è stato ucciso all’interno del pub-ristorante “BirraMi” in via Verrotti a Montesilvano.
Ad ucciderlo – come riferito anche dal capitano Stefano Falce dei Carabinieri di Montesilvano – una persona con il volto coperto da passamontagna, descritta come un giovane, che sarebbe entrata nel pub alle 2:50 senza dire nulla ed avrebbe sparato al volto di Bevilacqua con “un’azione molto veloce e dinamica, un’esecuzione irruenta”. In quel momento, nel pub erano presenti pochissime persone oltre al titolare.
La vittima, residente a Montesilvano con la moglie e la figlia di pochi mesi, è morta sul colpo, rendendo inutili il tempestivo allarme lanciato al 118 e ogni altro tentativo di salvarlo. Il killer sarebbe arrivato sul posto e se ne sarebbe allontanato a piedi, ed è ora ricercato ovunque da polizia e carabinieri. Al vaglio anche l’ipotesi di un complice in attesa poco lontano per agevolare la fuga in auto.
Sull’omicidio indagano i carabinieri del nucleo investigativo di Pescara di concerto con la compagnia di Montesilvano e coordinati dalla pm Paolo Pompa della Procura pescarese. I militari hanno già recuperato le immagini del circuito di videosorveglianza del locale e delle tane telecamere della zona (accanto, oltre alle tante abitazioni, ci sono una tabaccheria e un bar e di fronte un altro pub molto frequentato) concentrandosi su una violenta lite che Bevilacqua avrebbe avuto nello stesso locale. Per questo, visti anche i precedenti della vittima, ha preso immediatamente piede l’ipotesi di una regolamento di conti tra criminali.
In caserma sono già stati ascoltati i titolari del ristorante e i familiari, e a breve verranno ascoltate altre persone per ricostruire quanto possibile l’accaduto. I carabinieri stanno “investigando a 360 gradi, sia sulle abitudini e frequentazioni degli ultimi giorni della vittima per cercare di avere ulteriori elementi”, ha riferito ancora il capitano Falce. La salma, rimossa poco prima delle 7, e trasportata in obitorio a Pescara a disposizione delle Autorità per l’autopsia.
“Non sappiamo niente”, ha detti ai cronisti presenti, la madre del giovane, arrivata in lacrime davanti al locale. “Stavo spillando la birra, quando ho sentito un botto”, ha detto, invece, il titolare del pub, Croce Tarquinio, “Ho alzato la testa, Antonio era caduto a terra e mi sono trovato davanti una persona con un fucile. Mi sono subito abbassato. L’assassino ha agito a sangue freddo, con estrema calma. In quel momento Antonio, che era qui da solo, stava parlando con me, vicino al bancone. È stato tutto rapidissimo – aggiunge – subito dopo il killer è andato via con la stessa calma. Conoscevo Antonio, era un ragazzo di 20 anni, un bravo ragazzo. Non veniva qui spesso”.
“Da come mi ha raccontato la madre – ha aggiunto il titolare del locale – era venuto a comprare le sigarette alla tabaccheria qui accanto, poi è entrato in una sala slot dove ha preso una birra da asporto. Stava bevendo qui fuori, quando dalla vetrina ha visto delle persone che conosceva ed è entrato a salutarle. Era nel mio locale da un’oretta quando è entrato l’assassino”.