Pescara, autopsia conclusa. Aperta la camera ardente di Carlo Pace FOTO

Pescara. La causa accertata della morte di Carlo Pace è da ricondurre al politrauma riportato nell’investimento. All’origine del decesso c’è uno shock emorragico da emorragia retroperitoneale. Sono le prime informazioni sugli esiti dell’autopsia eseguita sul corpo dell’ex sindaco di Pescara dal medico legale Cristian D’Ovidio, su incarico del pm Anna Benigni, titolare del fascicolo.

L’esame macroscopico, in sostanza, ha stabilito con chiarezza che la morte è stata conseguenza dell’incidente. Le fratture, e in particolare, quella più importante al bacino, con la formazione di microframmenti ossei, hanno provocato l’erosione dei vasi, con successiva ed abbondante perdita di sangue.

Il medico legale ha prelevato dei campioni per gli ulteriori accertamenti di laboratorio. Entro 60 giorni dovrà inviare la relazione alla Procura.

Intanto in Comune, nella Sala consiliare, è stata aperta la camera ardente. Sarà possibile rendere omaggio a Carlo Pace, sindaco del capoluogo adriatico dal 1994 al 2003, fino alle 21 e poi di nuovo domani, fino ai funerali, che verranno celebrati alle 16, nella chiesa di Sant’Antonio a Pescara.

Ingegnere e docente universitario in pensione, lunedì pomeriggio, Pace stava attraversando la strada in via Silvio Pellico quando è stato travolto da un’auto. Subito ricoverato nel reparto di Ortopedia con prognosi di 40 giorni, le sue condizioni si sono aggravate e l’ex primo cittadino è morto in Rianimazione all’alba di martedì. L’automobilista, come da prassi, è indagato per omicidio colposo.

Degli accertamenti sull’incidente si è occupata la Polizia municipale, diretta dal maggiore Matteo Silvestris, responsabile del Nucleo operativo della sicurezza stradale.

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