Falsi posti di lavoro venduti a clandestini: arresti tra Roma e Pescara

poliziaPescara. La Squadra Mobile di Pescara, in collaborazione con quella di Roma, ha eseguito un’ordinanza cautelare emessa dal Gip Gianluca Sarandrea su richiesta del Pubblico Ministero Salvatore Campochiaro, nei confronti dei componenti di un’organizzazione criminale che sfruttavano lo stato di bisogno di alcuni immigrati irregolari.

Attraverso il pagamento di ingenti somme di denaro, gli indagati procuravano infatti una falsa documentazione lavorativa per ottenere i permessi di soggiorno. Si tratta di Giuseppe Zara, 66 anni di Ardea, Simona Molini, 37 anni di Albano Laziale, Giuseppe Formica, 64 anni di Roma e Gianfranco P., 60 anni di Montesilvano, i primi tre agli arresti domiciliari, mentre il pescarese è destinatario di un obbligo di dimora, ma è al momento irreperibile ed ancora ricercato. Tutti sono, comunque, indagati per falso in atto pubblico, fabbricazione e possesso di documenti falsi.

 

Le indagini sono iniziate nello scorso mese di maggio quando, presso lo Sportello Unico per l’Immigrazione della Prefettura, a seguito di regolare convocazione, si era presentato un ignaro pescarese che aveva raccontato di aver inoltrato una domanda di regolarizzazione in favore di un cittadino egiziano.

L’uomo aveva dichiarato di non aver mai richiesto alcuna assunzione, chiarendo anche che la copia della carta di identità allegata alla pratica depositata in Prefettura, pur riportando i suoi esatti dati anagrafici, presentava la fotografia di una persona a lui sconosciuta.

Sulla base dei primi accertamenti condotti era stata individuata un’altra pratica di emersione sospetta, collegata alla precedente, anch’essa relativa ad un altro cittadino egiziano.

Le indagini hanno permesso poi di accertare l’esistenza di un’organizzazione criminale capeggiata dalla donna, Simona Molini, consulente del lavoro con uno studio a Roma, e dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina attraverso la predisposizione di documenti falsi. L’organizzazione era molto attiva nella zona di Roma ma aveva ramificazioni anche in provincia di Pescara. Si è potuto accertare, inoltre, che la stessa Molini era stata aiutata da Giuseppe Zara, risultato essere il sostituto dell’ignaro pescarese, da Giuseppe Formica, che aveva agito in qualità di intermediario tra gli stranieri ed il predetto consulente, e da Gianfranco P., il referente nella provincia di Pescara, nonché firmatario di una delle false richieste di emersione.

Gli indagati avevano preteso ed ottenuto dagli stranieri il pagamento di cospicue somme di denaro che variavano tra i 3mila ed i 4mila euro. Al momento sono in corso ulteriori indagini per verificare se gli indagati abbiano inoltrato altre false istanze, anche presso altre Prefetture.

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