Salmonella nelle vongole a Pescara, ordinanza del sindaco: raccolta vietata

Pescara. Presenza di salmonella e Escherichia Coli, con valori superiori ai limiti di legge, nelle vongole prelevate nello specchio di mare antistante Pescara: è quanto emerso dalle analisi eseguite dall’Istituto Zooprofilattico sperimentale, nell’ambito del piano di monitoraggio dei molluschi marini.

Alla luce dei risultati degli accertamenti, il sindaco di Pescara, Marco Alessandrini, ha emanato un’ordinanza che impone il divieto di raccogliere vongole nel tratto di mare antistante la zona Sud della città. Nel caso in cui i molluschi vengano raccolti, prima di essere venduti devono essere depurati in apposito impianto.

Il provvedimento, “contingibile e urgente”, è stato firmato “a tutela della salute pubblica”. Le imbarcazioni interessate sono 12.

Aggiornamento. “In virtù di una nuova comunicazione che ci arriva dalla Asl in data odierna sulla pesca dei molluschi bivalvi, si è reso necessario elevare le prescrizioni precedentemente prese, inibendo completamente la pesca nella zona già oggetto di una precedente ordinanza, finché non verranno ripristinati i requisiti di idoneità sanitaria alla raccolta”. Lo afferma il vicesindaco ed assessore al Demanio, Enzo Del Vecchio.

“Una direttiva – aggiunge – che è contenuta in una nuova ordinanza, firmata oggi dal sindaco e comunicata ai diretti interessati, com’è successo con la prima, la n. 600, in cui per effetto delle analisi effettuate dall’Istituto Zooprofilattico di Teramo sugli ambiti di pesca, questi venivano declassificati da zona A a zona B per via della qualità delle acque, dunque da zona libera alla pesca a zona in cui questa era consentita con la prescrizione di depurare il pescato presso un centro molluschi prima della sua commercializzazione. La nuova ordinanza si è, come detto, ritenuta necessaria a fronte di nuovi dati comunicatici dalla Asl. Il divieto resta una prescrizione meramente tecnica perché diretto agli operatori della pesca, i soli che hanno accesso alla zona oggi interdetta. Da qui la ragione per cui l’ordinanza precedente, peraltro presente sul sito del Comune dal 13 novembre scorso, è stata comunicata tempestivamente a tutti i soggetti preposti alla sorveglianza sia a mare che in terra, sia agli operatori delle categorie direttamente interessate, anche al fine di non ingenerare confusione circa il suo contenuto”.

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