Pescara. C’e’ anche il vice sindaco di Pescara, Enzo Del Vecchio, assessore ai Lavori pubblici e al Demanio, tra gli indagati dell’inchiesta sul divieto di balneazione firmato ma mai reso noto.
E’ stato lui stesso a rivelarlo ai cronisti al termine dell’interrogatorio, che si e’ svolto oggi pomeriggio davanti agli agenti della Squadra Mobile di Pescara su delega dalla Procura del capoluogo adriatico.
I reati ipotizzati dal pm titolare dell’inchiesta, Anna Rita Mantini, a carico di Del Vecchio sono falso ideologico e omissione di atti d’ufficio. “Ho fornito – ha detto ai giornalisti il vice sindaco – tutto cio’ che era necessario fornire”. Del Vecchio, che e’ assistito dall’avvocato Carmine Ciofani, non e’ entrato nei dettagli sostenendo che gli atti “sono coperti dal segreto istruttorio”.
Al centro delle polemiche, sfociate poi nell’inchiesta, l’inquinamento del mare e i mancati provvedimenti presi dall’amministrazione comunale a inizio agosto, quando il sindaco Alessandrini firmò ma non rese operativa l’ordinanza di divieto di balneazione successiva agli esami dell’Arta che riportavano elevati livelli di batteri fecali in mare, legati allo sversamento della fogna nel fiume Pescara. Del Vecchio fu tra i più attivi a difesa delle decisioni del sindaco ed era stato proprio lui, tra l’altro, ad annunciare, la mattina del 29 agosto, ad annunciare sulla propria pagina Facebook (in foto) la rottura della condotta fognaria di via Raiale avvenuta la sera prima, ore prima dei comunicati emanati dal Comune.
Nella vicenda e’ indagato anche il dirigente del settore tecnico del Comune di Pescara, Tommaso Vespasiano, che questa mattina si e’ avvalso della facolta’ di non rispondere.