Processo Bussi: il Csm apre un’indagine dopo le rivelazioni dei giudici

Pescara. Una pratica affidata alla prima Commissione che fara’ indagini e valutazioni sulla vicenda riguardante il processo sulla discarica di Bussi: a disporne l’apertura e’ stato il Comitato di presidenza del Csm questo pomeriggio, in relazione alle notizie, pubblicate da ‘Il fatto quotidiano’, secondo cui giudici popolari della Corte d’Assise di Chieti avrebbero ricevuto pressioni.

“L’avvio della pratica – ha spiegato il vice presidente del Csm, Giovanni Legnini – e’ stato deciso anche dopo aver ricevuto una missiva dall’avvocato dello Stato, Cristina Gerardis”.

Stamani, infatti, sulle pagine de Il Fatto Quotidiano, è stato pubblicato un articolo riportanti le scottanti dichiarazioni di due giudici della giuria popolare che ha presenziato al processo in Assise: pesanti accuse circa le pressioni che le avrebbero portate ad emettere una sentenza farsata.

MAZZOCCA: SOSPETTI INTOLLERABILI

“La nostra fiducia nel lavoro dei giudici rimane inalterata, ma riteniamo necessario un approfondimento su quanto avrebbero dichiarato alcuni giudici popolari”, dicel’assessore regionale all’Ambiente, Mario Mazzocca, “Le dichiarazioni rilasciate, qualora confermate, sollevano pesanti interrogativi ai quali necessariamente bisogna dare risposta. Il processo ai presunti responsabili dei danni ambientali causati dalla discarica di Bussi – aggiunge Mazzocca – e’ destinato a segnare la storia ambientale di questa regione. Non sarebbe tollerabile, infatti, nemmeno il sospetto che la sentenza emessa non sia il frutto di un giudizio sereno sulle ragioni delle parti protagoniste del dibattimento. Per tutta la durata del processo – prosegue l’assessore all’Ambiente – abbiamo potuto constatare la correttezza e l’attenzione con le quali i giudici e tutte le parti in giudizio hanno istruito l’intero processo. Proprio per questo appare doveroso l’accertamento di quanto riferito dalla stampa in ordine a dichiarazioni rilasciate da alcuni componenti della Corte d’Assise”

 DI MARCO: ALTRA FERITA PER IL PESCARESE

“Se quanto appreso oggi dall’articolo pubblicato sul Fatto Quotidiano in data odierna dovesse rivelarsi vero sarebbe davvero gravissimo. Si tratterebbe di una ferita profondissima e insanabile per il nostro territorio, gia’ martoriato da anni di inquinamento e avvelenamento del suolo e dell’acqua”, commenta il Presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco. “Sono sicuro – aggiunge – che la magistratura, come sempre ha fatto, si muovera’ al piu’ presto per fare chiarezza su questa vicenda e che chiarira’ le modalita’ con cui la giuria popolare e’ arrivata al verdetto. Non possiamo accettare che una simile ombra scenda su questa triste vicenda e sono sicuro che i giudici togati, a cui plaudo per il grande lavoro svolto fino ad ora per individuare le cause che hanno portato alla discarica dei veleni, definiscano questi ultimi contorni che si sono delineati”.

D’INCECCO: INTERROGAZIONE PARLAMENTARE

“Le rivelazioni del Fatto Quotidiano sulle presunte pressioni che avrebbero ricevuto i giudici popolari della Corte d’Assise di Chieti sono inquietanti e gravissime. Occorre fare subito chiarezza e fugare ogni minimo dubbio sul contesto in cui e’ maturata la decisione della Corte giudicante teatina. Per questo ho sottoscritto l’interrogazione parlamentare presentata sulla vicenda dall’On. Antonio Castricone”. Lo dichiara la deputata del Pd, Vittoria D’Incecco, a proposito delle notizie riportate da Il Fatto Quotidiano relativamente al processo sulla mega discarica di Bussi. “Un tempestivo intervento – prosegue la parlamentare – degli organismi tenuti a vigilare sul corretto funzionamento dell’attivita’ giudiziaria e’ certamente auspicabile e anche doveroso nei confronti di tutte le popolazioni interessate alla mega discarica dei veleni e dell’intera regione. Rinnovo, comunque, la mia fiducia nell’operato della magistratura e confido nell’immediato chiarimento di questa delicata vicenda”.

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