Pescara, pasticcere accoltellato: muore un 67enne. Ricercato un buttafuori VIDEO-FOTO

Pescara. Accoltellamento mortale nelle prime ore della mattina a Pescara in una nota pasticceria della città, in via Puccini. La vittima è Giandomenico Orlando, 67 anni, fondatore della pasticceria Orlando insieme alla famiglia.

Cercava il figlio, ha ucciso il padre: è questa la prima ricostruzione dell’omicidio di Giandomenico Orlando, fondatore della storica pasticceria all’angolo di via Puccini. Ad ucciderlo, secondo la polizia, è stato il 41enne Giovanni Grieco, all’apice di una lunga diatriba nata con la famiglia di pasticcieri. Da quello che hanno raccontato la figlia della vittima, Francesca, e l’avvocato di famiglia Giuseppe De Girolamo, da molto tempo il Grieco, figlio della residente nell’appartamento soprastante il laboratorio degli Orlando, perseguitava l’altro figlio di Giandomenico, Alessio Orlando, attuale gestore dell’esercizio.

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Grieco avrebbe atteso dalla prima mattinata appostato in macchina davanti alla pasticceria, molto probabilmente per l’ennesimo agguato ad Alessio Orlando ma, poco prima delle 7:50, Giandomenico sarebbe uscito da una porta laterale per gettare l’immondizia e Grieco lo avrebbe assalito con un coltello sferrandogli alcuni fendenti al torace, tra la scapola e la spalla, per poi fuggire immediatamente. Il primo ad accorrere è stato proprio Alessio, che ha cercato di tamponare la copiosa emorragia. Lì di fronte, dalla scuola elementare di via Buozzi, un bidello ha sentito le urla del 41enne e ha scavalcato il recinto per intervenire, riuscendo solo a vedere la macchina di Grieco sfrecciare via a folle velocità.

IL TESTIMONE: “MIO PADRE STA MORENDO”

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In brevissimo tempo è intervenuta l’ambulanza del 118: i sanitari hanno subito tentato la rianimazione, proseguendola sia nel viaggio verso l’ospedale che nella saletta del pronto soccorso, dove Orlando è deceduto a causa di arresto cardiaco conseguente alle lesioni. Uno o forse tre i colpi fatali all’arteria succlavia, la principale del torace superiore. Sarà l’autopsia sul corpo, già a disposizione dell’autorità giudiziaria, a chiarirlo: l’incarico è stato affidato dal Pm Rosangela Di Stefano al medico legale Cristian D’Ovidio, l’esame prenderà il via domani alle 15.

Immediatamente, complice anche l’ingresso a scuola e il traffico della via del centro, la zona si è riempita di curiosi, mentre la Scientifica transennava il marciapiede ricoperto di sangue per effettuare i rilievi. Sul posto anche la Volante, guidata da Dante Cosentino, che ha immediatamente raccolto le testimonianze dei famigliari presenti nel laboratorio dolciario e avviato le ricerche di Grieco.

Sotto choch, Alessio Orlando è stato condotto in ospedale e poi in questura per le testimonianze, mentre la pasticceria si è riempita dei pianti della moglie della vittima, Patrizia Chiavaroli, e delle grida disperate della figlia Francesca: “E’ una tragedia annunciata, come quelle che si vedono in tv: se non era mio padre sarebbe toccato a mio fratello”, si è sfogata la donna.

L’AVVOCATO: “IL PM NON CI HA ASCOLTATO”

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Alla base di tutto, infatti, ci sarebbero le lamentele di Grieco per i rumori che i macchinari della pasticceria emanavano, disturbando la donna. Gli Orlando avrebbero anche provveduto ad isolare il soffitto con del materiale isolante, ma l’uomo non si sarebbe accontentato ed avrebbe preso a perseguitare Alessio Orlando. Più volte l’avrebbe aggredito “alle spalle” durante la chiusura della serranda, aspettandolo all’ingresso della pasticceria e seguendolo in strada. Una sorta di stalking che avrebbe indotto l’avvocato De Girolamo a chiedere alle autorità dei provvedimenti di diffida e di allontanamento. Il legale definisce il ricercato come un uomo violento e squilibrato, buttafuori presso un casinò ed esperto di arti marziali, collezionista d’armi da taglio dunque abile anche all’uso. “Abbiamo anche chiesto che venisse preso in carica dal Centro di salute mentale, ma il Pm non ci ha ascoltato: lo abbiamo sempre detto che era pericoloso”. Francesca Orlando, ai tanti amici accorsi dopo la diffusione della notizia, ha più volte ribadito l’acclarata tensione della situazione, spiegando che il padre, che ormai aveva ceduto ai figli l’attività a pochi passi dal porto, “veniva mattina e sera dai Colli per accompagnare Alessio, altrimenti si ritrovava quello per strada a fargli le poste”. Il questore Passamonti ha confermato che nei suoi confronti, peraltro già denunciato per aggressioni, è stato emanato un ammonimento in relazione alle discussioni avute con il figlio del 67enne ucciso.

PERICOLOSO, VIOLENTO E ARMATO. ARSENALE IN CASA DEL KILLER: L’IDENTIKIT

Ora è caccia aperta a Grieco: la polizia chiede di inoltrare qualsiasi grieco segnalazione al 113 per un uomo alto circa 1 metro e 80 centimetri, frequentatore di palestre dunque dal fisico robusto, che si muove a bordo di una Mini Cooper S di colore grigio scuro con tettuccio chiaro targata DA612EF. A sua disposizione ha anche una scooterone modello Honda Hornet 600 di colore blu, targato AY83272, con casco protettivo di colore nero

L’uomo ha carnagione olivastra e occhi verdi, non si sa se è armato ma in casa sua sono state trovate diverse armi: quattro pugnali, un machete, una catena, uno sfollagente e un nunchacku. L’arma del delitto invece, presumibilmente un coltello, non è stata trovata. Il capo della Mobile, Piefrancesco Muriana, parla di lui come una persona “pericolosa, violenta e armata”, per cui chiede alla cittadinanza di collaborare alle ricerche segnalando qualsiasi avvistamento sospetto, sia sull’uomo che sulla macchina o sul motociclo.

IL FIGLIO: “DOVREI SPARARGLI”

“Non so che dire, so soltanto che stamattina mio padre mi è morto tra le braccia. Lo Stato ora che fa?”. Alterna rabbia a lacrime e sconforto Alessio Orlando, ancora profondamente scosso dopo aver visto suo padre morire dissanguato, e dai nervi tesi trapelano le accuse per quell’uomo tuttora in fuga, lo stesso che lo ha aggredito due volte: “La prima volta l’8 agosto 2013, l’ultima a novembre 2014”, ricostruisce il 41enne, che altrettante volte ha denunciato Grieco: “Tra poco doveva esserci la seconda udienza”, prosegue l’uomo ancora in divisa da lavoro nel primo pomeriggio, “adesso invece se lo prendono va in galera a spese nostre, pasti e alloggio glieli pago con le mie tasse. Dovrei solo andargli a sparare”, chiude mimando la pistola con le dita, prima di sciogliersi nel pianto tra le braccia della sorella Francesca.

GRIECO PRESO SU UNA PANCHINA A PINETO

E” stato fermato dai carabinieri a Pineto nel pomeriggio, Giovanni Grieco, il presunto assassino del pasticciere Giandomenico Orlando. L’uomo e’ stato notato dai militari della locale stazione disteso su una panchina della pineta. Insospettiti, hanno quindi proceduto ad un controllo ed e’ risultato che quell’uomo era il pescarese ricercato. Attualmente si trova nella camera di sicurezza della stazione carabinieri. Dopo la cattura del 42enne, in fuga ormai da molte ore, sono partiti per Pineto il questore di Pescara Paolo Passamonti e i sostituti procuratori di Pescara e Teramo Rosangela Di Stefano e Silvia Scamurra.

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