Sulmona, la sanità abbandonata: presidio dei sindacati in Consiglio Comunale

ospedale_sulmonaSulmona. “Lo stato dell’ospedale di Sulmona e della sanità nel centro Abruzzo è al limite del tracollo”. È quanto scrivono, in una lettera alla cittadinanza, le sigle sindacali di Cgil, Cisl e Uil che annunciano, per lunedì, un presidio nell’aula consiliare, in occasione del Consiglio comunale straordinario.

“La condizione di grave degrado strutturale dell’ospedale” si legge ancora “e l’incapacità del direttore generale della Asl e del sindaco di Sulmona ad individuare soluzioni credibili per garantire la sicurezza e il diritto alla salute dei cittadini , insieme al taglio del personale e al mancato rinnovo di tecnologie sanitarie, delineano un quadro desolante che sta portando la sanità peligna al declino”. Le organizzazioni sindacali ricordano poi che un anno fa avevano chiesto alle istituzioni uno “scatto d’orgoglio”; tuttavia, “il nulla ha prevalso e il territorio continua a subire una drastica spoliazione dei servizi sanitari”.

Cgil, Cisl e Uil chiedono, dunque, immediate soluzioni e il ritiro della delibera di consiglio comunale che prevede il cambio di destinazione d’uso nell’area di viale Mazzini. “La costruzione del nuovo ospedale, con fondi totalmente pubblici, costituisce assoluta priorità proprio per le gravi criticita’ strutturali: l’ospedale di Sulmona è stato dichiarato inagibile”.

I sindacati propongono che “nell’area dell’attuale ospedale vada realizzata una sorta di cittadella sanitaria, in cui concentrare tutti i servizi territoriali della Asl (Sert, Servizio salute mentale, servizio veterinario, servizio medicina del lavoro, servizio prevenzione degli alimenti, servizio vaccinazioni, servizio riabilitazione, Cup, servizio personale, servizio acquisti) perchè i cittadini avrebbero un servizio migliore e la Asl risparmierebbe i profumati affitti che oggi paga”.

Cgil, Cisl e Uil chiedono, inoltre, che i servizi sanitari siano organizzati con criteri di equità e di equilibrio nel rispetto dei bisogni e delle specificità territoriali; la deroga ai parametri aritmetici già definiti a livello nazionale e regionale (500 parti l’anno) per salvare il punto nascita dell’ospedale; di dotare il pronto soccorso di ambienti a norma e di organizzarlo con applicazione dei codici di degenza; di realizzare 2 sale operatorie già finanziate; di dotare la struttura di risonanza magnetica e di altre tecnologie sanitarie; che restino a Sulmona la direzione del dipartimento immagini e l’Unità Operativa Complessa di urologia; la riorganizzazione funzionale delle dotazioni organiche di tutto il personale; di attivare i posti di lungodegenza.

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