L’Aquila, Gianfranco Fini torna a visitare un centro storico ancora desolato

gianfranco_finiL’Aquila. “Vedere una delle città più vive e belle d’Italia, divenuta una città morta a causa del sisma fa piangere il cuore”. È quanto ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, alla sua quarta visita nel centro storico de L’Aquila, accompagnato dal sindaco, Massimo Cialente, e dal prefetto, Giovanna Iurato.

“E’ ovvio” ha detto “che la gravità del sisma è stata così forte da rendere cosciente dei tempi lunghi della ricostruzione. Ho capito meglio perché gli aquilani pretendono giustamente che la città torni a vivere come era prima. Mi auguro che tutte le istituzioni lavorino in piena sinergia per raggiungere questo obiettivo. Il sindaco Cialente mi ha fatto vedere anche il Palazzetto dei Nobili, questa sconfortante desolazione. Spero che quanto prima si possa inaugurare, sarebbe un piccolo segnale”.

Alla domanda dei giornalisti se la crisi politica possa influire sulla ricostruzione, Fini ha risposto: “no, francamente penso di no. Credo che in questa situazione si debba fare tutto tranne che polemizzare. Gli aquilani hanno occhi per vedere, orecchie per intendere, sapranno giudicare gli impegni presi, quelli mantenuti, i comportamenti. Per la responsabilità istituzionale che ho, ripeto, è essenziale che tutte le istituzioni siano coscienti della necessità della massima sinergia, unità e concordia”.

E a chi ha chiesto a che punto è l’iter della Legge di iniziativa popolare per la ricostruzione post sisma, Fini ha risposto che “la commissione di merito non ha ancora iniziato l’iter. Io mi avvarrò di una norma regolamentare che consente, scaduto il termine previsto, di mettere all’ordine del giorno in Aula, di calendarizzare le proposte di Legge che ci sono e questo accadrà certamente nel mese di ottobre, tutt’al più al mese di novembre”.

Parlando, infine, della restituzione delle tasse sospese nel periodo post-terremoto, il Presidente della Camera ha commentato che “questo è uno degli aspetti in cui ognuno si deve assumere le proprie responsabilità. Se è una decisione che il Governo considera impossibile rivedere, certamente poi dovrà spiegare perchè la considera tale e non tornare sui propri passi”.

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