Emergenza neve, il Comune di Bucchianico lancia un nuovo appello a Politica e Istituzioni

Bucchianico. Gianluca De Leonardis, Il sindaco del Comune di Bucchianico (CH), rinnova con vigore l’appello lanciato anche nei giorni scorsi, a tutti i livelli istituzionali e politici, per sollecitare l’ormai più che urgente intervento presso i gestori della rete elettrica affinché provvedano entro la giornata odierna a ristabilire quantomeno la corrente elettrica a tutte le utenze del territorio di Bucchianico.

 La nostra comunità – esprime nella sua nota alla stampa, il primo cittadino De Leonardis – come le altre dei comuni limitrofi, da lunedì è rimasta: priva di corrente elettrica, per la quasi totalità delle utenze nei primi tre giorni e in innumerevoli altre zone ancora oggi; senza l’erogazione dell’acqua corrente a causa della mancata alimentazione elettrica delle pompe che riempiono i serbatoi dell’acqua potabile e priva di servizi telefonici per molti giorni.

 Abbiamo lavorato senza sosta per cercare di riaprire le strade di tutte le contrade del nostro esteso comune, operazione che siamo riusciti a portare a termine nonostante l’eccezionalità della neve caduta e i pochi mezzi a disposizione.

 Inascoltati, con mio grande rammarico, sono ancora oggi gli appelli e le sollecitazioni rivolti alla società ENEL per poter programmare le priorità degli interventi, caserma dei carabinieri, edificio comunale sede del COC, istituto degli anziani e stazione di pompaggio dell’acqua per iniziare.

 La cittadinanza è nuovamente senza acqua e moltissime utenze sono ancora prive di corrente, determinando anche la paralisi di tutte le attività produttive del paese.

 Proseguirò come fatto nei giorni scorsi nel verificare la possibilità di promuovere azioni collettive, coinvolgendo i sindaci dell’area teatina per attivare un’indagine penale, al fine di accertare eventuali omissioni di atti dovuti e un congruo risarcimento dei danni patiti.

 Non è assolutamente tollerabile ciò che è accaduto in questi giorni né il fatto che i sindaci siano stati lasciati da soli assieme alle loro comunità, nel fronteggiare quella che a tutt’oggi è un’emergenza nazionale.

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