Lanciano, falsi documenti per ottenere la disoccupazione: inchiesta della finanza con 10 indagati

La Compagnia della guardia di finanza di Lanciano ha scoperto un articolato sistema di frode ai danni dell’INPS per ottenere sussidi previdenziali ed assistenziali in mancanza dei previsti requisiti.

 

Le indagini delle Fiamme Gialle, coordinate da Serena Rossi, Sostituto Procuratore di Lanciano, si sono concentrate su un professionista titolare di uno studio commerciale già da tempo inattivo che, attraverso la creazione “a tavolino” di falsa documentazione, permetteva a terze persone di ottenere dall’INPS. l’assegno previdenziale destinato a coloro che sono rimasti privi di occupazione lavorativa a seguito di licenziamento.

In particolare, mediante la predisposizione ad hoc di falsi documenti, buste paga false e altri artifizi, lo studio commerciale aveva simulato rapporti di lavoro di brevissima durata e retribuzioni fittizie, cui seguiva una comunicazione di licenziamento. Di conseguenza l’I.N.P.S. aveva emesso mandati di pagamento mensili delle indennità di disoccupazione “NASPI” (nuova assicurazione sociale per l’impiego) a favore di almeno nove soggetti per un totale di oltre trentamila euro.

I riscontri eseguiti dalla Guardia di Finanza di Lanciano hanno permesso di ricostruire il meccanismo fraudolento e di individuare tutti i percettori delle indennità, che sono stati denunciati all’autorità giudiziaria, in concorso, per truffa aggravata ai danni dell’Ente previdenziale. Inoltre, a conclusione delle indagini e valutati i presupposti, il Gip di Lanciano, Massimo Canosa, accogliendo la richiesta del Sostituto Procuratore titolare del fascicolo, disponeva il sequestro preventivo di circa 34.000 euro, pari al totale delle indennità indebitamente percepite dagli indagati.

 

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