Ora legale: ogni anno si dibatte se cancellarla o no, ma una decisione ancora non è stata presa.
Secondo alcuni studi, il cambio dell’ora in primavera e in autunno influisce sul nostro organismo, e può arrecare danni alla salute. Tra pochi giorni, tra sabato 28 e domenica 29 marzo entrerà in vigore l’ora solare: come avviene sempre in primavera, le lancette dell’orologio saranno spostate un’ora indietro.
Ora legale: i problemi col sonno
Il primo effetto collaterale di questo cambiamento riguarda il sonno, perché dormiremo un’ora in meno. E il “debito” non è limitato solo a quel giorno, perché alcune persone fanno molta fatica ad abituare il ritmo circadiano, ovvero l’orologio interno che regola i cicli del nostro corpo.
Una delle sostanze coinvolte in questo ciclo è la melatonina, che viene sintetizzata quando è buio e favorisce il sonno. Il problema con l’ora legale è che il sole sorge prima e la sera tramonta più tardi. Le persone che hanno bisogno di dormire di più ne risentono maggiormente rispetto a chi tende a svegliarsi prima.
Fatica a concentrarsi
Con il sonno disturbato, si fa più fatica a concentrarsi. Alcuni studi rivelano che in questo periodo di assiste a un aumento della quantità di tempo che le persone passano oziando su internet.
Ora legale: aumento di incidenti in auto e sul lavoro
Con il cambio dell’ora, sia in autunno che in primavera, aumentano anche gli incidenti in auto e quelli sul lavoro, proprio a causa del calo di concentrazione. Per non parlare poi, dei rischi per la salute: in questi periodi si registra un calo di ictus e infatti, perché il sistema cardiovascolare fa fatica ad adattarsi a questo cambiamento repentino.
I medici suggeriscono di adattarsi gradualmente al cambio di orario, anche un quarto d’ora alla volta. Ciò diventa complicato però, per le persone che lavorano.
Con il cambio dell’ora aumenta anche il tasso dei suicidi nelle prime settimane del cambio dell’ora. Secondo gli esperti, anche un piccolo cambiamento nei ritmi può avere effetti devastanti nelle persone maggiormente vulnerabili.
