Divorzio cosa succede se non esiste un accordo tra le parti, vediamo che cosa indica la normativa in questi casi.
Il divorzio, che segue la separazione legale, non sempre è caratterizzato da un accordo tra le parti. Quindi, quella che già di per sé è una vicenda delicata che certamente comporta tensioni e problemi, può diventare fonte di forti contrasti su questioni emotive, legali e finanziarie tutt’altro che semplici da risolvere.
Una procedura non consensuale può nascere da motivazioni di diverso tipo dall’affidamento dei figli all’ammontare del mantenimento, dall’assegnazione della casa coniugale alle spese straordinarie. Ma vediamo che cosa succede quando uno dei due coniugi non consente al divorzio. La legge infatti prevede una procedura particolare, ma conflitti e problemi sono tutt’altro che risolti.
Divorzio, una delle parti non dà il consenso
Il mancato accordo in una causa di divorzio porta inevitabilmente a un processo più lungo e complesso. Infatti un caso di mancato consenso, la parte che desidera il divorzio deve avviare una procedura giudiziale con tempi e modalità più lunghe e difficoltose. Si parte infatti da una petizione di divorzio presso il tribunale competente con la motivazione specifica della richiesta.
Al coniuge che non dà il consenso viene intimata una risposta, con una replica entro un periodo di tempo limitato. A questo punto in mancanza di una replica adeguata, la causa in tribunale diventa inevitabile con aumento di costi e allungamento dei tempi per il procedimento. Dopo la nomina di un giudice relatore c’è un primo scambio di documenti e memorie delle due parti, necessario per dare al tribunale un quadro della situazione.
Nella prima udienza, il giudice tenta una conciliazione che se non si raggiunge, costringe il tribunale ad emettere dei provvedimenti temporanei e urgenti, soprattutto in presenza di figli (dall’assegnazione della casa coniugale all’importo degli alimenti). Dopo questo passaggio si avvia la fase istruttoria con la valutazione e l’assunzione delle prove. Si tratta di un vero e proprio processo che si conclude con una sentenza.
Con la sentenza il giudice stabilisce la fine effettiva del matrimonio e indica i termini per l’affidamento dei figli, la suddivisione dei beni e il sostegno economico per la parte più debole. Dunque il divorzio giudiziale prevede la presentazione accurata di una serie di documenti e una valutazione attenta delle prove. Il processo è lungo e complesso e necessita quasi sempre della presenza di assistenza legale specializzata.
La durata di un divorzio non consensuale è lunga, come quella di altri processi, un paio di anni, ma anche di più in casi complessi (si deve considerare la fase istruttoria con la raccolte e la valutazione delle prove, delle perizie, delle testimonianze da parte di ambedue le parti, diventando ancora più delicato in presenza di figli minorenni). Di conseguenza anche le spese legali possono essere ingenti, anche migliaia di euro.