Caldo estremo, parla il neurologo: cosa bisogna fare ogni ora per evitare danni al cervello

Le temperature estreme di questi giorni mettono a dura prova il nostro intero organismo, cervello compreso. Ecco le precauzioni da adottare.  

La stagione estiva, spesso sinonimo di riposo e relax, può rappresentare una sfida per il nostro cervello. Come spiega Piero Barbanti, Direttore dell’Unità per la Cura e la Ricerca sulle Cefalee e il Dolore dell’IRCCS San Raffaele e Professore di neurologia presso l’Università Telematica San Raffaele Roma, l’estate non è sempre un toccasana per il nostro cervello. Vediamo insieme perché e come difenderci al meglio.

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Caldo estremo, parla il neurologo: cosa bisogna fare ogni ora per evitare danni al cervello-Abruzzo.cityrumors.it

L’estate è sicuramente una stagione molto attesa e amata, ma può comportare anche stress e fatica. I preparativi per le ferie, le lunghe liste di cose da fare, il traffico, i ritardi nei voli, i pasti irregolari, le scottature e le infinite ore di luce possono mettere a dura prova i nostri neuroni.

La luce estiva, pur migliorando l’umore, prolunga le ore di veglia e aumenta la produzione di cortisolo, l’ormone dello stress – chiarisce Barbanti -. Inoltre, le abitudini sbagliate come il consumo eccessivo di alcolici, tè freddo e caffè freddo possono incrementare l’assunzione di sostanze psicostimolanti e causare disidratazione”. E c’è chi rischia più di altri…

La difese cruciali per il cervello sotto il solleone

L’idratazione è cruciale, soprattutto per gli anziani, che spesso hanno un ridotto senso della sete. “Un bicchiere d’acqua all’ora dovrebbe essere la regola”, raccomanda Barbanti. Inoltre, è essenziale rivedere con il proprio medico le terapie, in particolare quelle diuretiche. I diuretici riducono infatti i liquidi corporei e possono causare iponatriemia, portando a stati confusionali.

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Cosa possiamo fare per evitare problemi al cervello con il caldo- Abruzzo.cityrumors.it

Le alte temperature e l’umidità estiva aumentano anche il rischio di emicrania. Uno studio dell’University of Cincinnati College of Medicine ha confermato il legame tra condizioni meteorologiche e emicrania, dimostrando che disidratazione, sonno non ristoratore e vasodilatazione contribuiscono a scatenare attacchi anche molto violenti. “Il caldo eccessivo può anche riattivare fenomeni infiammatori del sistema nervoso”, conferma Barbanti.

Con l’arrivo di ondate di calore aumentano poi gli episodi di ipotensione. Il cervello, trovandosi all’apice del corpo, richiede una pressione sanguigna adeguata per funzionare correttamente.

Barbanti consiglia di ridurre il consumo di caffè e alcolici, utilizzare deumidificatori e condizionatori con prudenza, facilitare la ventilazione degli ambienti e, ovviamente, bere regolarmente. “Evitate gli sport all’aperto nelle ore più calde”, raccomanda infine l’esperto.

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