Aumentano le persone che mangiano gluten free in assenza di celiachia, ma è dannoso: ecco perché

Gli alimenti gluten free dilagano sulle tavole e nelle dispense degli italiani. Ma dietro una moda salutista spesso si celano dei danni non indifferenti. Scopriamoli.

Il modo di mangiare da parte degli italiani è cambiato notevolmente negli ultimi anni. Spesso si dà molta importanza a fattori che prima venivano trascurati, come ad esempio la presenza di glutine negli alimenti.

Dieta gluten free dannosa perché
Perché una dieta gluten free può essere dannosa – Abruzzo.cityrumors.it

Se per le persone che soffrono di celiachia è, di fatto, un obbligo per stare bene, molti altri li preferiscono al supermercato o nei negozi che ne trattano la vendita, convinti che possano comunque avere dei benefici nella loro dieta. In realtà, non è esattamente così, anzi. Di recente, la ricerca scientifica si è concentrata in maniera piuttosto dettagliata sul tema e ora sappiamo con certezza che eliminare il glutine dalle proprie tavole o preferire i cibi che non li contengono può essere, alla lunga, piuttosto dannoso.

La dieta gluten free non fa bene neppure alle tasche degli italiani

Uno studio spagnolo dell’Instituto de Investigación Sanitaria La Fe, presentato durante un congresso a Praga, ha confrontato più di 600 alimenti gluten free con i corrispettivi tradizionali. In parole povere, molti cereali sono stati messi l’uno di fronte all’altro nelle due versioni. Per quanto riguarda il pane, per esempio, l’analisi è stata impietosa: quello senza glutine aveva molte meno proteine e una concentrazione doppia di grassi. Anche alla pasta non è andata bene: pure in questo caso, le proteine scarseggiano e i costi si alzano, inevitabilmente.

Mangiare gluten free è costoso e fa male
Mangiare senza glutine è costoso anche per le tasche non solo per la salute – Abruzzo.cityrumors.it

In generale, aumenta il rischio di obesità – dovuto appunto all’alto contenuto di grassi ingeriti – e si perdono nutrienti importanti per la propria dieta. Un’altra ricerca condotta dal Brigham and Women’s Hospital di Boston, e pubblicata sul British Medical Journal, ha preso in esame più di 100mila donne e uomini e ha stabilito che escludendo il glutine non si hanno benefici dal punto di vista cardiovascolare, anzi l’esatto contrario.

Una dieta ricca di prodotti gluten free può essere rischiosa anche per la salute del cuore, se non si leggono le etichette e non si tiene a bada il contenuto di grassi. I dati scientifici, però, vanno contro i numeri sui consumatori italiani. I celiaci sono circa l’1% della popolazione, ma addirittura un italiano su cinque mangia gluten free.

Va da sé che in molti lo scelgano anche in assenza di malattia, solo perché pensano erroneamente che faccia stare meglio.

Il mercato segue gli imperativi salutisti e si gonfia in quella direzione, per un giro d’affari che ora vale già 400 milioni di euro e pare in continua ascesa. Il portafogli non ringrazia, oltre al proprio corpo, perché i costi aumentano del 70% rispetto all’alimentazione tradizionale, un salasso in tempi di inflazione.

Riassumendo il quadro della situazione, i prodotti senza glutine non vanno demonizzati sugli scaffali, soprattutto per chi soffre di celiachia, ma chi non è costretto a ricorrervi può seguire una dieta sana e bilanciata anche senza prediligire queste soluzioni. Perché la scienza non è moda e alla fine a pagarne le conseguenze potrebbe la propria salute, oltre al conto in banca.

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