Alzheimer, come riconoscerlo subito: riconosci i primissimi sintomi e ti togli ogni dubbio

La malattia da cui nessuno di noi vorrebbe mai essere colpito: l’Alzheimer. C’è un modo per riconoscerlo subito: scopriamo quali sono i sintomi a cui prestare attenzione.

Molti lo definiscono una specie di “morte in vita”. Si perdono i propri ricordi, si perde la capacità di fare anche la cosa più semplice come aprire una lattina, non si riconoscono più i propri familiari. Purtroppo il morbo di Alzheimer non è ancora stato sconfitto: una cura definitiva non è ancora stata trovata.

anziano punto interrogativo
Alzheimer, come riconoscerlo subito: riconosci i primissimi sintomi e ti togli ogni dubbio/Abruzzo.cityrumors.it

Si tratta di una patologia che – tranne in casi molto rari – colpisce le persone dopo gli 80 anni e compromette in misura pesantissima la qualità della vita non solo di chi ne è affetto ma anche dei familiari. Solo in Italia, al momento, il 60% delle malattie neurodegenerative è da ricondursi all’Alzheimer.

Il sintomo più lampante, quello che fa subito scattare il campanello d’allarme, è la perdita della memoria. Tuttavia ci sono altri segnali che possono arrivare molto prima e a cui dovremmo prestare attenzione in quanto, anche se una cura definitiva non esiste, giocare d’anticipo può permettere ai medici di posticipare il momento del declino cognitivo.

Nel prossimo paragrafo scopriamo quali sono le prime avvisaglie della malattia. In particolare c’è un fattore che può dirci anche con 20 anni di anticipo rispetto ai sintomi se abbiamo oppure no l’Alzheimer o se siamo predisposti a sviluppare questa tremenda malattia.

Attenzione: ecco i primi segnali da non trascurare

Il nostro corpo, di solito, ci avverte sempre quando qualcosa inizia a non funzionare più come dovrebbe. Siamo noi che, però, troppo spesso trascuriamo o sottovalutiamo i segnali inviati dall’organismo finché non è troppo tardi. Di seguito vediamo quali sono i primi sintomi dell’Alzheimer e qual è il fattore predittivo a cui fare attenzione.

uomo con la mano sulla fronte
Attenzione: ecco i primi segnali da non trascurare/Abruzzo.cityrumors.it

Come avviene per ogni malattia o quasi, anche per quel che riguarda l’Alzheimer, i sintomi non sono sempre gli stessi in tutti i pazienti. Alcuni iniziano con dimenticanze sempre più frequenti mentre in altri si manifesta, soprattutto, l’improvvisa incapacità di svolgere alcune mansioni. Altri ancora tendono a non ricordare i nomi delle cose e delle persone.

Questi sintomi iniziano a comparire quanto entra in gioco una specifica proteina: la proteina Tau. Quest’ultima, infatti, determina la morte dei neuroni che, come tante piccole lucine, a poco a poco, giorno dopo giorno, iniziano a spegnersi. Il decadimento vero e proprio può arrivare anche diversi anni dopo e a volte non compromette del tutto l’autonomia dei pazienti che, magari, riescono ancora a vestirsi o a mangiare da soli.

Ma ben 20 anni prima della comparsa dei sintomi è possibile sapere se il nostro cervello, in futuro, si ammalerà oppure no, se verrà colpito oppure no dall’Alzheimer. Infatti, anche 20 anni prima dei sintomi, inizia ad accumularsi nel cervello delle persone “predisposte” la proteina amiloide la quale, a lungo andare, provoca la malattia. Individuare accumuli di questa proteina nel cervello, quindi, permette di giocare d’anticipo con le cure.

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