Rispetto allo scorso anno, per onorare tutti gli obblighi fiscali sarà necessario lavorare un giorno in più.
Nel 2019 la pressione fiscale è destinata ad attestarsi al 42,3%, in aumento dello 0,4% rispetto allo scorso anno. Ad annunciarlo è la CGIA di Mestre, che osserva come nell’anno in corso il contribuente medio inizierà a guadagnare per sé stesso e per la propria famiglia solo a partire dal prossimo 4 giugno, mentre tutti gli introiti dei mesi precedenti verranno assorbiti dagli obblighi fiscali.
L’individuazione del cosiddetto “giorno di liberazione fiscale”, sottolinea la CGIA, è un puro esercizio teorico, che tuttavia ha il pregio di rendere evidente quanto “sia smisurato il prelievo fiscale e contributivo che grava sugli italiani”.
“Nonostante i correttivi apportati in zona Cesarini con il maxiemendamento – afferma il coordinatore dell’Ufficio studi della CGIA Paolo Zabeo – la manovra di Bilancio del 2019 non ha introdotto quello shock fiscale che tutti si attendevano. Anzi, stando alle previsioni elaborate dal Ministero dell’Economia, la pressione fiscale per l’anno in corso è destinata addirittura ad aumentare, dopo 5 anni in cui ciò non accadeva. Oltre a ciò, va segnalato che con la rimozione del blocco dei tributi locali prevista dalla manovra c’è il pericolo che tornino ad aumentare anche il peso delle tasse locali che erano bloccate dal 2016”.