Tasse e pensioni, cambiamenti significativi per il 2024: le soluzioni del Governo

La compagine governativa ha in mente più di una soluzione su tasse e pensioni, vediamo cosa potrebbe entrare nella prossima manovra.

Novità in vista sul fronte pensionistico con la prossima legge di Bilancio. Il governo prevede di prorogare Quota 103, Ape sociale e di modificare Opzione Donna.

Tasse e pensioni in manovra di Bilancio
Il Governo Meloni alla prese col nodo tasse e pensioni (Foto Ansa) – abruzzo.cityrumors.it

Ma soprattutto si preannunciano cambiamenti significativi anche relativamente ad alcune fasce di reddito e alle corrispondenti imposte. Come anticipato dal Corriere della Sera, da un lato è attesa la revisione delle aliquote Irpef, che da quattro passeranno a tre.

Dall’altro lato invece, spiega sempre il quotidiano di via Solferino, saranno modificate le detrazioni attuali. Per arrivare, entro la conclusione della legislatura, alla flat tax, l’aliquota unica per tutti i contribuenti, col criterio della progressività.

Imposte, le due opzioni sul tavolo del governo

Stando a quanto è circolato nelle ultime ore, le strade percorribili sono sostanzialmente due. Ognuna delle due opzioni sul tavolo dell’esecutivo presenta vantaggi e svantaggi per alcune fasce di reddito.

Tasse due opzioni per il governo
Tasse, governo a un bivio – abruzzo.cityrumors.it

Secondo Il Messaggero, la prima strada che si presenta al governo prevede tre scaglioni di reddito ripartiti in questa maniera:

  • Redditi fino a 15mila euro: aliquota al 23%.
  • Redditi tra 15mila e 50mila euro: aliquota al 27%.
  • Redditi superiori ai 50mila euro: aliquota al 43%.

In questo caso i più avvantaggiati risulterebbero i contribuenti con un reddito annuo superiore a 35mila euro che andrebbero a pagare, secondo le stime del quotidiano romano, 100 euro in meno (un minore esborso che sale fino a 1.100 euro per chi ha un reddito oltre i 50mila euro). Penalizzati invece quelli che guadagnano fino a 15 mila euro, costretti a sborsare almeno 90 euro in più all’anno, che diventano 150 per chi guadagna 20 mila euro.

La seconda soluzione che accontenta tutti

C’è poi la seconda opzione, che prevede invece queste aliquote:

  • Redditi fino a 28mila euro: aliquota al 23%.
  • Redditi tra 28mila e 50mila euro: aliquota al 33%.
  • Redditi superiori ai 50mila euro: aliquota al 43%.

Questa soluzione potrebbe accontentare tutti, visto che ognuno andrebbe a pagare di meno. I redditi da 15mila euro pagherebbero 60 euro in meno, quelli dai 20mila euro sborserebbero 100 euro di meno. Ma risparmierebbero anche i redditi più alti: 400 euro in meno per i redditi da 35mila euro e 700 euro risparmiati anche per i redditi da 50mila euro.

Il governo Meloni mira a equiparare le detrazioni tra le diverse categorie, come accade già adesso per la fascia di reddito oltre i 50mila euro. In questo modo ad avvantaggiarsi sarebbero soprattutto i pensionati.

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