Taglio cuneo fiscale, i lavoratori perderanno 1.200 euro in busta paga: cosa si può fare per evitare il danno economico

La CGIL ha lanciato un allarme nelle scorse ore avvertendo i lavoratori che con il taglio del cuneo fiscale rischiano di perdere 1.200 euro in busta paga: cosa causa questo pericolo e cosa si può fare per evitarlo.

In questi anni il governo Meloni ha lavorato allo scopo di garantire misure in grado di agevolare quei lavoratori che percepiscono uno stipendio base basso e quelle famiglie il cui reddito annuo risulta insufficiente per gestire le spese mensili e la crescita dei figli. Le misure assistenziali sono necessarie all’interno di un contesto in cui non tutti hanno la possibilità di ottenere retribuzioni utili a contrastare il caro vita.

Giorgia Meloni durante una conferenza
Taglio cuneo fiscale, i lavoratori perderanno 1.200 euro in busta paga: cosa si può fare per evitare il danno economico – Ansa Foto – abruzzo.cityrumors.it

Offrire assistenza ai cittadini con maggiori difficoltà economiche è obbligo per uno Stato democratico ma è anche una strategia volta a garantire lo stato di salute della società. Il benessere dei cittadini è una condizione necessaria affinché questi abbiano la possibilità di allargare la propria famiglia e garantire la crescita demografica del Paese.

In tale contesto vanno inseriti gli sgravi fiscali inseriti nella Manovra 2025. Il governo ha infatti attuato un ulteriore taglio al cuneo fiscale, il che di fatto consiste nell’abbassamento delle tasse dovute dai cittadini e ad un aumento consequenziale delle retribuzioni nette. Tuttavia il nuovo taglio ha generato una criticità che coinvolge proprio i lavoratori appartenenti alle fasce di reddito più basse, il che è un paradosso dato che è stato pensato anche e soprattutto per agevolarle.

L’allarme della CIGL: perché i lavoratori con il reddito più basso rischiano di perdere 1.200 euro

A segnalare il rischio di danneggiamento dei lavoratori appartenenti alle fasce reddituali più basse è stata la CIGL. Ma in cosa consiste la criticità rilevata dal sindacato? Coloro che rischiano di perdere ben 1.200 euro di guadagno quest’anno sono coloro i quali hanno redditi fino a 9mila euro. Questi lavoratori fino all’anno scorso hanno percepito un’integrazione di 100 euro al mese (il cosiddetto ex Bonus Renzi) a cui potrebbero non avere più accesso proprio a causa della nuova misura.

Landini in giacca e cravatta
L’allarme della CIGL: perché i lavoratori con il reddito più basso rischiano di perdere 1.200 euro – Ansa Foto – abruzzo.cityrumors.it

Fino all’anno scorso il taglio del cuneo fiscale prevedeva uno sgravio contributivo del 7% per chi percepiva redditi fino a 25mila euro e del 6% per coloro che percepivano un guadagno annuo compreso tra i 25mila e i 35mila euro. Quest’anno invece coloro i quali hanno un reddito annuo pari a 8.500 euro hanno uno sgravio di 1.775 euro all’anno, il che è un miglioramento rispetto allo scorso anno.

Tuttavia proprio per via di questo sgravio, chi guadagna 8.500 euro in un anno ha una tassa lorda da versare che è inferiore ai 1.880 euro annui, il che costituisce un problema poiché in base alle leggi vigenti chi paga più di questa cifra in un anno viene considerato capiente chi paga meno invece incapiente. Essere capiente è però un requisito necessario per ricevere i 100 euro mensili dell’ex Bonus Renzi.

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Cosa può il governo per evitare la perdita dell’ex Bonus Renzi a chi guadagna meno

In queste ore il governo sta lavorando sulla criticità emersa, cercando di capire in che modo si possa evitare che il taglio del cuneo fiscale possa andare a danneggiare proprio i cittadini che hanno maggiore bisogno di aiuto economico. Al vaglio c’è l’estensione della misura integrativa (i 100 euro al mese) a tutti coloro che hanno un reddito fino a 9mila euro all’anno.

dipendente disperato in ufficio
Cosa può il governo per evitare la perdita dell’ex Bonus Renzi a chi guadagna meno – abruzzo.cityrumors.it

Se vi fosse l’estensione della misura integrativa il problema verrebbe definitivamente risolto, tuttavia bisogna adesso valutare la questione a fondo per capire che tipo di incidenza avrà questo correttivo sui conti. Estendere la misura significa aggiungere un costo non preventivato al bilancio, anche perché a beneficiarne sarebbero sia coloro che nel 2024 hanno guadagnato fino a 9mila euro sia coloro che non supereranno questa soglia quest’anno e in quelli a venire.

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Possibile che nei prossimi giorni possano emergere delle soluzioni alternative, tuttavia al momento sembra che l’unica che possa garantire a chi ne ha più bisogno di non perdere l’integrazione mensile.

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