In alcuni casi, alla scomparsa di un contribuente si dovrà procedere con il pagamento dell’imposta di successione: tutto quello che bisogna sapere in merito.
Dopo la scomparsa di una persona, gli eredi saranno chiamati all’adempimento di alcuni obblighi amministrativi legati all’eredità. Si parla in questi casi di successione, ossia il subentrare dei soggetti aventi diritto in un rapporto giuridico.
Esistono due tipi di successione nel nostro Paese, ma sempre causa morte: testamentaria, quando il defunto lascia disposizioni precise sui propri beni, e legittima, quando, invece, la persona defunta non ha lasciato alcuna disposizione. È previsto in alcuni casi anche il pagamento dell’imposta di successione, necessario per entrare in possesso di un bene in eredità.
Quando si entra in possesso di un determinato bene in eredità, gli eredi hanno l’obbligo di presentare la dichiarazione di successione. Questo deve avvenire entro 12 mesi dalla data di apertura della successione che coincide, quasi sempre, con la data di scomparsa della persona.
Prima della presentazione, che può essere effettuata telematicamente, presso l’Agenzia delle Entrate o attraverso un intermediario, è necessario pagare l’imposta di successione. Non è prevista la dichiarazione ed il pagamento dell’imposta quando l’eredità spetta al coniuge o ai parenti in linea diretta del de cuius, ma anche quando l’eredità ha un valore che non supera i 100mila euro ed, infine, quando non sono compresi beni immobili o diritti reali immobiliari.
Per quanto riguarda il calcolo dell’imposta, l’Agenzia delle Entrate ha fornito le relative indicazioni elencando le aliquote e le franchigie, che variano in base al grado di parentela con il defunto e sono valide anche per le donazioni. Nel dettaglio, è previsto il pagamento di un’imposta al 4% per trasferimenti in favore del coniuge o di parenti in linea retta da calcolare sul valore netto eccedente della somma di 1 milione di euro. L’aliquota è del 6% per i trasferimenti in favore di fratelli o sorelle per un valore eccedente i 100mila euro.
Stessa aliquota, ma sul valore totale, per i trasferimenti in favore di altri parenti fino al quarto grado e degli affini in linea collaterale fino al terzo grado. L’imposta ammonta all’8% del valore complessivo dell’eredità quando i trasferimenti sono a favore di tutti gli altri soggetti. Infine, per trasferimenti a soggetti portatori di handicap, riconosciuto come grave, è prevista una franchigia pari ad 1,5 milioni di euro, in caso di valore inferiore a tale soglia si è esenti dal pagamento.
Il pagamento può essere effettuato in banca, presso un ufficio postale o dell’Agenzia delle Entrate attraverso modello F24. È possibile anche provvedere con addebito sul conto corrente compilando il modulo che va consegnato all’ufficio dell’ente di riscossione.
Una volta ricevuta la dichiarazione di successione, l’Agenzia delle Entrate fornirà le indicazioni sull’imposta e si potrà procedere con il pagamento entro 60 giorni dalla ricezione dell’avviso.