Lo stabilimento Stellantis di Atessa inizia a preoccupare i sindacati. Il calo di mercato porta la Fiom Cgil a lanciare un chiaro allarme in vista del futuro.
Lo stabilimento Stellantis di Atessa continua ad essere al centro delle attenzioni del sindacato. Nelle scorse settimane c’è stato un incontro con l’azienda per fare il punto della situazione. Le rassicurazioni sono arrivate, ma le ultime notizie non sono assolutamente positive.
Stando a quanto riferito dalla Fiom Cgil, è stato registrato un calo di mercato e a questo punto a breve si farà un punto della situazione per capire le mosse giuste da fare. Al momento l’ipotesi più probabile è quella della cassa integrazione, ma fino a quando non avremo delle ufficialità non si può escludere praticamente nulla.
L’ipotesi cassa integrazione non è assolutamente da escludere per i dipendenti di Stellantis. In particolare, nelle ultime settimane si sarebbe registrato un calo di mercato e questo dovrebbe portare alcuni lavoratori a restare a casa per facilitare la condizione economica dello stesso stabilimento.
I sindacati ricordano come l’eventuale cassa integrazione non avrà “solo un impatto significativo sui lavoratori della stessa azienda, ma anche su quelli dell’indotto e sui clienti“. Insomma, una situazione che si preannuncia molto critica e complicata per lo stabilimento di Atessa. Vedremo se in futuro ci sarà un incontro con la multinazionale per trovare una soluzione oppure si procederà con la misura dura per consentire un risparmio economico in un periodo non sicuramente facile.
Il calo di mercato è principalmente collegato alla diminuzione della domanda dei piccoli furgoni e anche dei mezzi dedicati alla camperistica. Molto difficile ipotizzare un cambio di passo nelle prossime settimane e per questo motivo cresce l’ipotesi di una cassa integrazione per qualche mese.
Naturalmente si tratta di una misura ancora non certa e non possiamo escludere l’intervento dei sindacati per provare a trovare l’accordo con una situazione diversa. L’allarme è stato lanciato e vedremo cosa succederà nelle prossime settimane.