I beneficiari ADI stanno ricevendo un sms INPS che porta una buona notizia, i problemi rilevati nei giorni scorsi sono stati risolti.
L’Assegno di Inclusione arriva ogni mese per sostenere economicamente i nuclei familiari con minori, over 60, invalidi e soggetti in condizione di svantaggio sociale. Improvvisamente pochi giorni fa tanti percettori hanno visto decadere la misura, il panico ha iniziato a diffondersi.
Perdere l’Assegno di Inclusione è più facile di quanto si possa pensare. A differenza del Reddito di Cittadinanza la misura prevede regole più rigide che se non rispettate fanno scattare subito la sospensione o la decadenza della prestazione. Lo stop alle erogazioni è legato, ad esempio, alla mancata presentazione entro 120 giorni dalla sottoscrizione del PAD presso un ufficio dei Servizi Sociali oppure alla mancata accettazione di una sola offerta di lavoro congrua.
Poi ci sono gli obblighi successivi al primo incontro con i Servizi Sociali. Il percettore AdI dovrà aggiornare ogni 90 giorni la propria posizione o vedrà sospendere i versamenti mensili. Inoltre, i componenti occupabili dovranno recarsi ogni 90 giorni presso un Centro per l’Impiego o un’Agenzia del lavoro o sarà addio alla misura. Insomma, tanti adempimenti per i beneficiari dell’Assegno di inclusione ma perché pur rispettandoli è scattata la decadenza dal sussidio?
Nei giorni scorsi tanti percettori di Assegno di Inclusione hanno visto decadere il loro diritto alla prestazione senza un motivo ragionevole. Si è trattata di una problematica che l’INPS ha risolto tempestivamente nella serata del 30 settembre. Il panico ha iniziato a dilagare ad agosto, quando la ricarica non è arrivata e la misura risultava sospesa o cancellata. I beneficiari hanno preso d’assalto i Centri per l’Impiego per capire cosa stesse succedendo e per far leva sul proprio diritto al sussidio.
L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale ha spiegato che si è trattato di un errore di sistema risolto lo scorso 30 settembre con contemporaneo aggiornamento delle domande decadute.
L’ente ha inoltrato sms ai cittadini coinvolti nella problematica dal testo “In data 30/09/2024 la tua domanda è stata aggiornata in stato “Accolta”. Consulta il dettaglio sul servizio ADI accessibile da portale istituzionale dell’INPS”. Un bel sospiro di sollievo per i percettori che subito hanno controllato nell’area personale la veridicità di quanto scritto nell’sms. Non solo la domanda è tornata accolta ma sono scattate anche le ricariche delle Carte Assegno di inclusione. L’INPS ha rimediato così all’errore tranquillizzando i beneficiari.