Lanciano. “La situazione produttiva in Sevel è molto più preoccupante di quello che vogliono far sembrare, oggi è stato annunciato l’ennesimo ricorso alla cassaintegrazione, la motivazione è quella della crisi dei semiconduttori, che per quanto sia credibile come motivazione, secondo noi si sta approfittando di questa crisi per andare verso un processo di ristrutturazione e di ridimensionamento dello stabilimento.
Come Usb contestiamo la modalità di ricorso alla cassaintegrazione, che sarà gestita a discrezione dell’azienda e rischia di creare delle discriminazioni tra lavoratori, per questo chiediamo che sia gestita in modo equo e senza discriminazioni, attivando una sorta di rotazione tra tutti i lavoratori.
Denunciamo l’atteggiamento passivo dei sindacati firmatari e della Politica regionale che continuano a dare false rassicurazioni, mentre secondo noi è in atto un vero e proprio ridimensionamento dello stabilimento, con grave ricadute sull’indotto della Val di Sangro.
Siamo fortemente preoccupati per la sorte dei 400 lavoratori staff-leasing che con questa situazione rischiano di essere le prime vittime di questo processo di ristrutturazione”. Si legge così in una nota di Usb abruzzo L.P. e Usb Fca Sevel.